Bene le politiche previdenziali dell’Enpam. Attenzione a titoli strutturati e costi del personale

Dopo la flessione del 2013, torna in attivo il bilancio dell’Enpam, l’Ente di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri. Il 2014 ha fatto segnare un utile di esercizio pari a 1,2 miliardi di euro, 2,5 punti percentuali in più rispetto al precedente anno. In particolare è stato rilevato un incremento dei proventi finanziari da 211 a 429 milioni di euro. La Corte dei Conti, dunque, promuove la Fondazione guidata da Alberto Oliveti.

Nelle conclusioni della relazione sul risultato di esercizio 2014, contenute nella deliberazione n. 4072016, i giudici sottolineano la positività sui risultati di gestione degli interventi attuati in materia previdenziale quali l’incremento graduale dell’aliquota contributiva e l’innalzamento progressivo di 6 mesi l’anno dell’età di vecchiaia, dai 62 anni del 2012 ai 68 previsti a decorrere dal 2018. Dati resi ancor più significativi dal fatto che si è mantenuto sostanzialmente costante il rapporto tra il numero complessivo degli iscritti e quello delle pensioni erogate.

Anche il patrimonio netto è aumentato giungendo, a fine 2014, al valore di 16,2 miliardi di euro, cifra pari a 12 volte gli oneri di pensione sostenuti nell’anno e quindi abbondantemente superiore a quanto necessario per coprire la riserva legale prescritta.

È peggiorato, invece, il rapporto fra contributi e spese previdenziali, pur rimanendo abbondantemente superiore all’unità (1,75); un peggioramento che ha interessato tutti i cinque diversi fondi gestiti dall’Ente.

Inoltre, permane una forte esposizione della Fondazione sul mercato dei titoli strutturati: a fine 2014 si tratta di 58 titoli, per un costo complessivo di 2.188 milioni di euro e un valore stimato di 2.300 milioni di euro. Sebbene si tratti di conseguenze attribuibili a scelte compiute in passato e l’esposizione della Fondazione su questo mercato si stia ridimensionando, sottolineano la Corte dei Conti, occorre ribadire la necessità che la gestione finanziaria venga attentamente monitorata e che le scelte contemperino la ricerca della redditività con la sicurezza dell’investimento, in coerenza con le finalità istituzionali affidate alla Fondazione.

Per quanto riguarda il personale, nel corso del 2014 il costo dello stesso è aumentato del 3,3 per cento, raggiungendo quota 35 milioni di euro. Pertanto i giudici invitano l’ente ad un puntuale rispetto dei vincoli legislativi in esame e, più in generale, a tenere comportamenti coerenti con l’orientamento dell’ordinamento, teso a politiche retributive delle Amministrazioni pubbliche improntate al massimo rigore.

Nella relazione, infine, si evidenzia la svalutazione, per ben 89 milioni, operata sull’immobile presso il quale l’ente ha la propria sede. Acquistato al prezzo di circa 140 milioni, l’immobile, secondo una nuova stima ha oggi un valore pari a 62 milioni di euro.

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