Situazione preoccupante nel nostro paese: mancano i vaccini contro l’ epatite A e sono in aumento i casi da agosto 2016
Carenza di vaccini contro l’epatite A e aumento dei casi in Europa e soprattutto in Italia, la regione più colpita è il Lazio. E’ il quadro che emerge dai dati forniti dall’Agenzia italiana del farmaco all’agenzia di stampa Adnkronos.
I vaccini contro l’epatite A autorizzati in Italia sono in tutto sei, divisi tra specifici per gli adulti e per i bambini. Quattro tipologie sono oggi carenti nel nostro Paese, i due tipi ancora disponibili sono solo quelli pediatrici.
Fabrizio Pregliasco, virologo milanese, spiega che il vaccino è indicato “per i viaggiatori internazionali, gli operatori e i lavoratori a rischio, i migranti che tornano in zone dove l’epatite A è endemica dopo anni di assenza, e che possono aver perso la protezione anticorpale”.
La scarsità del vaccino per l’epatite A nel nostro paese, spiegano dall’Agenzia Italiana per il farmaco, “deriva dal perdurare dello stato di carenza legato storicamente alla revoca da parte della Crucell Italy Srl di tutte le proprie Aic (Autorizzazioni all’immissione in commercio). Gli altri titolari di Aic non sempre riescono a sopperire alle quote di mercato che erano coperte dai medicinali revocati”.
Di solito si sopperisce alla scarsità del vaccino ricorrendo all’importazione dall’estero. In questo periodo si registrano però problemi anche sul fronte estero. “Generalmente le procedure non presentano difficoltà particolari – chiariscono dall’Aifa – ma potrebbero presentarsi, come in questo caso specifico, problemi legati alla reperibilità del medicinale anche sui mercati esteri, da cui usualmente viene predisposta la fornitura”
Gianni Rezza epidemiologo e direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, dichiara che la situazione attuale è preoccupante. Da agosto 2016 a febbraio 2017 si registra un’impennata dei casi di epatite A notificati al Seieva (Sistema epidemiologico integrato dell’epatite virale acuta), un numero 5 volte maggiore rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Registrati 583 casi, di cui l’85% sono uomini con età media di 34 anni.
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