Cos’è, come funziona e cosa contiene il Fascicolo Sanitario Elettronico: ecco una panoramica sui vantaggi che comporta, il consenso dell’assistito e le modalità di accesso.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è uno strumento innovativo che permette di tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 4 agosto 2017, avvenuta lo scorso anno, si è conclusa la fase di sperimentazione condotta in alcune regioni italiane, sancendo la definitiva e generalizzata operatività del Fascicolo Sanitario Elettronico.

Esso viene definito come “l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito”.

In sostanza, nel Fascicolo Sanitario Elettronico è racchiusa la “storia clinica” di ogni paziente, completa e sempre aggiornata, consultabile telematicamente in qualsiasi istante e da qualsiasi luogo, da chi è autorizzato (medici e operatori socio-sanitari).

Lo scopo del Fascicolo Sanitario Elettronico è quello di fornire una base informativa in grado di agevolare l’assistenza del paziente.

Ovviamente, trattandosi di uno strumento unico di aggregazione e condivisione delle informazioni, il FSE punta a migliorare la qualità dei servizi sanitari a 360° gradi.

Nello specifico: prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico; programmazione sanitaria, verifica delle qualità della cure e valutazione dell’assistenza sanitaria.

Ma non è tutto. Introdurlo, consentirà anche un notevole risparmio a seguito della dematerializzazione del cartaceo, nonché di rivisitare completamente i processi clinici e amministrativi, nonché l’intera organizzazione della sanità pubblica.

Tra i vantaggi che comporterà, vi sarà quello di evitare prestazioni sanitarie superflue, offrendo un supporto concreto nei casi di emergenza fornendo ai medici di pronto soccorso tutte le informazioni necessarie per un corretto intervento.

Inoltre, si tutela la privacy dell’assistito che avrà completo controllo circa l’alimentazione o la consultazione dei dati per cui potrà prestare e revocare il consenso.

Ma cosa contiene di preciso il Fascicolo Sanitario Elettronico?

Ai sensi del d.P.R. 178/2015, il FSE conterrà la storia clinica del paziente rappresentata da un insieme di dati e documenti. Alcuni di questi rappresentano il c.d. “nucleo minimo” comune a tutte le Regioni, ovvero una serie di informazioni obbligatorie.

Altri, invece, sono dati aggiuntivi e “integrativi”.

Questi sono facoltativi e rimessi alla discrezionalità delle singole istituzioni regionali, in particolare correlati alle scelte in materia di politica sanitaria.

Nel FSE potranno confluire tutte le informazioni sanitarie che descrivono lo stato di salute dell’assistito e che vengono via via rilevate dal suo Medico di famiglia e dai vari specialisti che egli consulterà.

Cosa si intende per nucleo minimo del FSE

Il nucleo minimo del Fascicolo Sanitario Elettronico è rappresentato da:

  • dati identificativi e amministrativi dell’assistito;
  • referti;
  • verbali pronto soccorso;
  • lettere di dimissione;
  • profilo sanitario sintetico;
  • dossier farmaceutico;
  • consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti.

 

Tra i dati e documenti facoltativi e integrativi figurano invece:

  • prescrizioni (specialistiche, farmaceutiche, ecc.);
  • prenotazioni (specialistiche, di ricovero, ecc.);
  • cartelle cliniche;
  • bilanci di salute;
  • assistenza domiciliare: scheda, programma e cartella clinico‐assistenziale;
  • piani diagnostico‐terapeutici;
  • assistenza residenziale e semiresidenziale: scheda multidimensionale di valutazione;
  • erogazione farmaci;
  • vaccinazioni;
  • prestazioni di assistenza specialistica;
  • prestazioni di emergenza urgenza (118 e pronto soccorso);
  • assistenza ospedaliera in regime di ricovero;
  • certificati medici;
  • relazioni relative alle prestazioni erogate dal servizio di continuità assistenziale;
  • autocertificazioni;
  • partecipazione a sperimentazioni cliniche;
  • esenzioni;
  • prestazioni di assistenza protesica;
  • dati a supporto delle attività di telemonitoraggio;
  • dati a supporto delle attività di gestione integrata dei percorsi diagnostico‐terapeutici;
  • altri documenti rilevanti per i percorsi di cura dell’assistito;

Vi rientra anche il taccuino personale dell’assistito. Si tratta di un’area del FSE che consente all’assistito di inserire tutti i dati e i documenti che ritiene più opportuni, riguardanti il proprio percorso di cura anche fuori del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Queste informazioni rimarranno, tuttavia, distinte dalle altre poiché non certificate dagli operatori del SSN e l’assistito potrà scegliere se e a chi renderle visibili.

Un altro aspetto importante da sottolineare è quello del Profilo Sanitario Sintetico (PSS), noto anche come “Patient Summary”.

Questo è un documento redatto e aggiornato dal Medico di Medicina Generale (MMG) o dal Pediatra di Libera Scelta (PLS) volto a garantire una continuità assistenziale e una migliore qualità di cura soprattutto in situazioni di emergenza o in mobilità.

Esso contiene tutte le informazioni cliniche che descrivono lo stato dell’assistito. In caso di variazione del MMG/PLS che ha in cura il paziente, il nuovo medico manterrà il PSS precedentemente creato o ne redigerà uno nuovo.

Come si attiva il Fascicolo Sanitario Elettronico?

Il FSE si attiva dal momento in cui l’assistito presta il consenso alla sua alimentazione e consultazione. Le modalità di attivazione potrebbero variare da Regione a Regione.

In alcuni casi, per l’attivazione potrebbe essere richiesto al cittadino di recarsi presso il Medico di Medicina Generale (MMG) o il Pediatra di Libera Scelta (PLS), oppure fare riferimento al personale delle strutture appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Per attivare il fascicolo, dunque, il cittadino dovrà rivolgersi agli organi di competenza individuati dalla propria regione di assistenza. In ogni caso resta ferma la necessità che il cittadino prenda visione dell’informativa completa riguardante il FSE.

Lo prevede il DPCM n. 178/2015 e presti esplicito consenso alla sua attivazione.

Nel rispetto della privacy, il paziente potrà scegliere chi è autorizzato a consultare il suo Fascicolo, in quali condizioni e anche quali dati inserire, potendo decidere anche l’oscuramento di alcune informazioni.

Non solo.

Anche eventuali dati e documenti sanitari e socio‐sanitari soggetti a maggiore tutela dell’anonimato potranno essere visibili solo con esplicito consenso dell’assistito.

C’è poi ovviamente la possibilità della revoca del consenso.

L’assistito potrà, in qualunque momento, modificare le indicazioni in merito a chi può consultare il proprio Fascicolo e cosa può essere consultato.

La revoca del consenso disabilita l’accesso ai dati e ai documenti per i professionisti sanitari e socio‐sanitari precedentemente autorizzati.

Questi potranno essere riabilitati e tornare a consultare il FSE solo in caso di nuova e successiva prestazione del consenso da parte dell’assistito.

Come si accede al Fascicolo Sanitario Elettronico

Una volta fornito il consenso alla creazione del Fascicolo, l’assistito potrà accedervi tramite le credenziali e le modalità d’accesso stabilite dalla normativa e previste dalla regione/provincia autonoma di assistenza (quali SPID, TS-CNS, ecc.) e iniziare a consultare la documentazione in esso contenuta.

L’assistito potrà sempre visualizzare i diversi soggetti che hanno avuto accesso al proprio FSE, sia per attività di consultazione che di alimentazione.

Il popolamento del FSE può avvenire mediante l’inserimento di tutti i dati e i documenti prodotti dal momento in cui è stato dato il consenso o, quando specificato nell’informativa, anche con tutta la documentazione prodotta in precedenza. Essa dovrà essere resa disponibile in formato digitalizzato, sempre se l’assistito dia il suo consenso anche al pregresso.

Il MMG provvederà alla compilazione del Profilo Sanitario Sintetico (PSS) e al suo costante aggiornamento.

Il FSE coinvolge, inoltre, tutti i professionisti del SSN che potranno, previa autorizzazione da parte dell’assistito, consultare i dati e la documentazione relativa alla situazione clinica del cittadino.

Infine, allo scopo di garantire l’assistenza sanitaria transfrontaliera tra gli Stati Membri dell’Unione Europea anche attraverso strumenti digitali, la Commissione Europea sta realizzando la rete informatica in grado di assicurare l’interoperabilità dei servizi di sanità elettronica attraverso il programma europeo Connecting Europe Facility (CEF).

Tra i primi servizi a essere attivati figurano quelli a sostegno dell’interoperabilità comunitaria del Patient Summary e dell’ePrescription/eDispensation per mezzo della realizzazione di una infrastruttura dedicata e connessa alla rete nazionale di interoperabilità dei fascicoli sanitari regionali.

Il progetto per la sua realizzazione “Deployment of generic cross border eHealth services in Italy” è iniziato ufficialmente nel gennaio 2017.

 

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