La terapia, che si basa sull’utilizzo di una molecola che agisce sulla neuroinfiammazione, consentirebbe a chi è vittima di ictus, di recuperare il 50% dell’attività motoria in soli due mesi

Nuove speranze per chi viene colpito da un ictus. Un’innovativa terapia anti neuroinfiammazione garantisce a chi ha subìto un attacco cerebrale di recuperare il 50% dell’attività motoria in soli due mesi.

La percentuale supera il doppio di quella assicurata dal trattamento normale. L’azione terapeutica sul controllo dell’infiammazione del sistema nervoso, inoltre, promette risultati incoraggianti anche a seguito di trauma cranico.

E’ quanto emerge da uno studio coordinato dall’Università di Messina insieme alla Fondazione Santa Lucia di Roma, pubblicato sulla rivista scientifica Translational Stroke Research. Il lavoro punta a valutare gli effetti della nuova molecola PEALut sulla neuroinfiammazione, alla base, secondo gli esperti, dell’insorgenza di patologie del sistema nervoso centrale.

“La ricerca sta dimostrando come PeaLut sia in grado di controllare il meccanismo neurodegenerativo prevenendo il danno neuronale e ritardando l’esordio della patologia”. Lo sostiene Salvatore Cuzzocrea, professore ordinario di Farmacologia all’Università di Messina. Per Cuzzocrea “se il danno si è già verificato, la molecola rallenta il meccanismo di neurodegenerazione offrendo una possibilità di cura”.

Lo studio ha arruolato 250 pazienti colpiti da ictus, 132 uomini e 118 donne, con età media di 71.4 anni. Di questi, il 62% presentava un danno diffuso. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi e trattati in maniera randomizzata con terapia normale o con PEALut.

Dopo 30 giorni i pazienti trattati con la nuova molecola hanno manifestato un miglioramento per tutti i parametri considerati.

Dopo 60 giorni è stato riscontrato un recupero dell’attività motoria del 40-50% rispetto alle condizioni di partenza, contro il 20% nei pazienti trattati con terapia normale.

Un secondo studio ancora in corso, approvato dal Comitato etico del Policlinico universitario di Messina, sta invece indagando l’utilizzo della molecola sul trauma cranico. Il lavoro, condotto dai reparti di Farmacologia e Neurochirurgia dell’Università di Messina, interessa 15 pazienti trattati con PEALut. La molecola viene somministrata due volte al giorno tutti i giorni. La ricerca evidenzierebbe, anche in questo caso, un miglioramento statisticamente significativo nel recupero delle funzioni cognitive.

 

 

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