Durante l’orario di lavoro erano in ambulanza a fare la spesa o in giro a fare shopping: denunciati medici, infermieri e personale sanitario

Trentaquattro tra medici, infermieri e personale sanitario dell’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera, nell’Agrigentino, sono stati denunciati per assenteismo e non solo. I reati contestati sono la truffa ai danni di un ente pubblico e, in alcuni casi, il peculato, l’interruzione di pubblico servizio nonché reati di false certificazioni.
Tra loro, infatti, c’era chi durante l’orario d’ufficio andava a fare shopping e chi dal parrucchiere, tra cui dei medici fiscali pronti a compilare i referti della visita senza aver mai visto il paziente e del personale del 118 che era in ambulanza a fare la spesa di frutta e verdura. Ancora, c’era una dipendente sanitaria periodicamente intenta a fare spese durante l’orario di ufficio e un’altra che si recava abitualmente dal parrucchiere.
Tra di loro, quattro ricoprono anche il ruolo di consigliere comunale presso vari comuni dell’Agrigentino, mentre per sette degli indagati, il gip di Sciacca ha emesso, su richiesta della locale Procura, altrettante ordinanze di custodia cautelare di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le indagini si sono protratte per alcuni mesi. Al termine di numerosi sopralluoghi, appostamenti e pedinamenti, svolti dalla Compagnia della Guardia di finanza di Sciacca guidata dal capitano Luigi Carluccio, è emerso un vero e proprio sistema di illeciti.
“In particolare”, spiegano i finanzieri, “l’attività d’indagine, eseguita anche con il ricorso alla strumentazione tecnica, ha evidenziato una vasta ed eterogenea serie di illeciti come la timbratura cumulativa dei cartellini di presenza per coprire l’abituale allontanamento di dipendenti e dirigenti medici per tornare o rimanere a casa propria o, ancora, dedicarsi ad altri impegni personali o familiari”.
Sottolineano inoltre gli agenti che “gli illeciti connotati da maggiore disvalore hanno però riguardo il personale impiegato in servizi esterni, appartenente a quasi tutte le categorie ospedaliere”.
Gli investigatori hanno accertato che alcuni dei medici responsabili delle visite fiscali si limitavano a compilare il referto della visita richiesta dai datori di lavoro senza procedere all’effettuazione della visita e, talvolta, senza neppure avere alcun contatto con il paziente.
“In tal modo, il medico fiscale, oltre a vanificare la funzione stessa della visita fiscale – dicono dalla Guardia di finanza -, maturava indebitamente il diritto alle indennità previste per le visite mediche domiciliari”.
Medici e infermieri, così, hanno percepito indebitamente indennità accessorie allo stipendio per prestazioni domiciliari effettuate in giorni di assenza dal lavoro. Un comportamento che ha integrato le ipotesi di truffa aggravata, peculato e falso ideologico.
Nei confronti di alcuni operatori addetti al 118, l’attività d’indagine ha consentito di rilevare come interi equipaggi in servizio di pronta reperibilità si allontanassero periodicamente con mezzi propri e addirittura con l’autoambulanza in loro dotazione, per sbrigare faccende personali come l’acquisto di frutta e verdura.
Leggi anche
FURBETTI DEL CARTELLINO, IL LICENZIAMENTO E’ LEGITTIMO
FURBETTI DEL CARTELLINO, 21 MEDICI E INFERMIERI DENUNCIATI

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui