Le regole da seguire e gli errori da non commettere per favorire il sonno nei bambini assicurando un sano sviluppo psico-fisico

Il sonno nei bambini, come nei più grandi, è un momento di vitale importanza. Ma per molti genitori non è tra le esperienze più idilliache della genitorialità.
Il sonno nei bambini è una funzione primaria che non risponde solo ad un bisogno dell’organismo, ossia la secrezione dell’ormone della crescita (somatotropina), ma ha anche un significato più profondo favorendo lo sviluppo personale del bambino e l’adattamento all’ambiente. Il sonno ha anche un valore cognitivo, durante la notte quando la parte cosciente riposa si effettua un backup della giornata appena trascorsa per immagazzinare, selezionare e organizzare al meglio tutte le tracce mnestiche e le informazioni ricevute, favorendo l’apprendimento.
Nei primi mesi di vita il sonno nei bambini non rispetta il ciclo luce/buio che determina il sonno degli adulti ma è influenzato dai bisogni primari come la fame o la sete. Solo dal quarto mese in poi il bambino si adatta gradualmente ai ritmi esterni, è quindi necessario iniziare a stabilire delle regole che aiutino il bambino a regolarizzare il sonno concentrandolo nelle sole ore notturne adattandosi all’ambiente. 
Dopo il primo anno di vita, in cui il bambino bene o male si addormenta per pura stanchezza, si passa alla fase in cui
il sonno diventa “un’abitudine” che va cadenzata da ritmi e regole ben precise.
In base all’età varia il fabbisogno giornaliero di sonno nei bambini, con una graduale diminuzione. Secondo la National Sleep Foundation fino a 3 mesi i bambini hanno bisogno di dormire 14-17 ore, da 4 a 11 mesi 12-15 ore, tra 1 e 2 anni tra 11-14 ore, in età prescolare 10-13 ore al giorno, in età scolare da 9 a 11 ore. Nei ragazzi il fabbisogno di sonno si riduce da 10 a 8 ore per notte.
Uno studio canadese, condotto dai ricercatori del Public Health Ontario di Toronto, eseguito su un campione di 1622 genitori con figli tra i 5 e i 17 anni, dimostra che i ragazzi soddisfano il fabbisogno giornaliero di sonno se i loro genitori fin dall’infanzia avevano stabilito regole precise e un rituale di addormentamento. L’applicazione di regole ben precise risulta quindi più efficace della semplice raccomandazione di andare a dormire o dell’imposizione di altre regole come quella di spegnere pc, tablet e telefonini.
I disturbi del sonno nei bambini
Come gli adulti anche i bambini possono soffrire di disturbi del sonno, provocati da cause organiche – ossia patologie a carico delle vie respiratorie e dell’apparato gastro enterico – oppure ambientali di lieve entità, come un’alimentazione non idonea o il passaggio da un grado scolastico all’altro, oppure gravi come conflitti, ambienti e situazioni stressanti o ansia dei genitori nei confronti del bambino e del momento del sonno.
Tra il 10 e il 30% dei bambini in età pediatrica soffre di insonnia, ne esistono due tipi: una forma agitata (caratterizzata da urla e grida) e una forma calma. Tra le problematiche più frequenti troviamo poi la difficoltà a prendere sonno e mantenerlo durante la notte, con frequenti risvegli. Anche gli incubi e terrori notturni si possono classificare come disturbi del sonno nei bambini, ma rientrano nel normale sviluppo e per questo non devono destare preoccupazione. In età scolare o adolescenziale fino ai diciassette-diciotto anni, abbandonati gli incubi e la difficoltà ad addormentarsi, il sonno nei bambini può essere disturbato dal sonnambulismo.  
Tra i disturbi del sonno troviamo poi le patologie legate all’apparato respiratorio che riguardano un bambino su dieci. Il russamento è causato dall’ingrossamento delle tonsille e degli adenoidi, ma anche dall’obesità o da malattie neuromuscolari e da malformazioni cranio-facciali. Se insieme al russare insorgono altre patologie come una respirazione difficoltosa e la presenza di pause di apnea e la tendenza a sudare eccessivamente quando si addormentano ed hanno un sonno agitato è bene rivolgersi al medico. 
La perdita del sonno nei bambini è dannosa. Nel lungo periodo provoca l’insorgere di alcune patologie, come evidenzia un’indagine sulle abitudini dei bambini nell’età tra 1 e 14 anni condotta dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale. Tra le patologie più frequenti oltre all’obesità e l’insulino-resistenza, anche diabete mellito di tipo 2, a causa dell’alterazione del sistema neuroendocrino o la glicolisi, e disturbi cardiovascolari. La mancanza di sonno può provocare anche problemi comportamentali ed emotivi, tra cui aggressività, impulsività e iperattività.
Tra gli adolescenti la perdita di sonno può portare anche alla morte a causa dei comportamenti incoscienti che ne derivano. Uno studio della facoltà di Medicina della Pittsburgh University presentato a SLEEP 2015 ha evidenziato che gli adolescenti che dormono poco tendono a non valutare bene i rischi e non comprendono a pieno le potenziali minacce.
Dormire regolarmente più delle ore consigliate provoca conseguenze negative per la salute, come ipertensione, diabete, obesità e disturbi mentali.
Ma i bambini sognano?
I sogni sono la rappresentazione della nostra vita intra-psichica. Anche i bambini sognano ma riescono a ricordarli solo dopo i tre anni, quando le capacità neurali sono ormai mature.
La maggior parte dei bambini realizza nei sogni dei desideri, a volte però fanno anche dei brutti sogni, degli incubi. Se il bambino ha vissuto esperienze stressanti o particolarmente significative dal punto di vista emotivo durante la giornata non bisogna allarmarsi perché sono del tutto normali. Quando il bambino ha un incubo è necessario rassicurarlo, facendogli sentire che si è vicini a lui.
Il vademecum per assicurare un buon sonno nei bambini
Il Bambino Gesù ha stilato un vademecum sul sonno dei bambini per aiutare i genitori a gestire questo importante momento.
Per assicurare un buon sonno nei bambini bisogna instaurare fin dai primi giorni di vita delle routine di addormentamento come leggere un libro, mettere il pigiama, salutare i genitori etc.. Innanzitutto definire delle regole certe: bisogna stabilire un orario per andare a letto e cercate di rispettarlo il più possibile, così da creare nel bambino un’abitudine; concedere dei facilitatori del sonno come un punto luce nella stanza, l’orsacchiotto di peluche o la copertina preferita per rassicurare e agevolare il sonno nei bambini.
Prima del sonno dei bambini è bene non far fare attività stressanti o eccitanti come il gioco ma proporre situazioni rilassanti come leggere un libro. Una ricerca condotta nell’ambito del progetto “Ci piace sognare” ha evidenziato che solo il 48% dei bambini hanno la sana abitudine di leggere prima di addormentarsi, mentre il 72% dei bambini nella fascia d’età 5-9 anni utilizza TV, videogiochi, tablet e computer prima di dormire, una pessima abitudine che incide negativamente sul sonno nei bambini. E’ bene inoltre terminare il pasto circa due ore prima di coricarsi, evitando di mangiare dolci che accelerano il battito eccitando il bambino e non fare attività fisica tre-quattro ore prima di dormire.
Tra gli errori da non fare, quello di far addormentare il bambino in braccio o in un’altra stanza e poi portarlo al suo lettino già addormentato. E’ bene che il bambino si addormenti direttamente nel suo lettino con i genitori vicini, in modo che si abitui a stare solo nel letto sapendo comunque che i suoi genitori sono lì per lui. L’ambiente dove il bambino dorme deve essere poco illuminato e silenzioso, così da conciliare il sonno.
Se il bambino non riesce a dormire da solo nel suo lettino, gli si può raccontare una favola. Si può scegliere anche un tema pauroso purché si riesca a gestire il contenuto marcando la differenza fra realtà e fantasia, così da esorcizzare le sue paure. La lettura delle favole non è solo un’attività ludica ma è molto importante per lo sviluppo del bambino. Favorisce l’immaginazione, migliora le capacità linguistiche e sviluppa la memoria uditiva e l’intelligenza del bambino.
Se il bambino durante la notte chiama dalla sua stanza e non ci sono reali motivi di allarme non bisogna precipitarsi da lui ma rassicurarlo con la voce dalla camera, così da non assecondare le sue paure ma aiutarlo a superarle.
La camera dei bambini/ragazzi inoltre deve essere un luogo adatto al riposo e al relax. Un ambiente privo di allergeni, tra cui polvere e fumo, e di apparecchiature elettroniche che possano distrarre il bambino. Attenzione poi alla temperatura, per creare un ambiente confortevole la temperatura dovrebbe essere costante intorno ai 20°C. Temperature troppo elevate disturbano infatti il sonno nei bambini. Non bisogna poi mai coprire troppo il bambino e assecondarlo sulle sue esigenze in fatto di vestiario.
 

Barbara Zampini

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