Dopo che un servizio tv di “Striscia la notizia” aveva denunciato la presenza di insetti in un ambulatorio per la dialisi, questo è stato chiuso

Umidità e insetti in un ambulatorio per la dialisi. È questo quello che è stato documentato dalle telecamere di “Striscia la notizia” al Centro extra ospedaliero ad assistenza limitata facente capo all’ospedale San Carlo di Milano, sollevando un polverone che ha causato la chiusura immediata della struttura.
Le immagini hanno ripreso spazi vecchi e malandati, testimoniando la presenza di insetti in un ambulatorio per la dialisi sito in via Constant n° 6.
Immagini gravi, quelle del servizio televisivo, che hanno scatenato le polemiche.
Ma anche urgenti provvedimenti.
Al punto che adesso il San Carlo è corso ai ripari, avviando le procedure per trasferire il servizio in altri locali.
Gli insetti in un ambulatorio per la dialisi, infatti, sono la prova di un degrado che non era possibile ignorare.

Nello specifico, si tratta del CAL (Centro extra ospedaliero ad assistenza limitata) che si trova in via Constant, a poche centinaia di metri dalla struttura principale.

L’ambulatorio incriminato è aperto da anni, ed è ospitato in uno stabile Aler, dove – come provato dalle immagini andate in onda venerdì sera sul tg satirico di Mediaset – pulizia e manutenzione sono tutt’altro che frequenti.
Nelle immagini si notano i muri scrostati, con infiltrazioni d’acqua notevoli. Non solo.
Trappole per insetti ovunque, a testimonianza di un’infestazione di formiche e scarafaggi tutt’altro che temporanea. E ancora, pavimenti sconnessi, prese elettriche non a norma e una situazione ben lontana dagli standard igienici di un ambulatorio medico.

Nella struttura lavorano solo infermieri e l’assistenza del medico è prevista una volta a settimana.

“Visto che si tratta di pazienti stabili, che non hanno bisogno di essere seguiti in ambito ospedaliero. Né lo vogliono: già ad alcuni anni fa – sostiene il direttore del San Carlo, Marco Salmoiraghi – era stato proposto il trasferimento della struttura all’interno dell’ospedale, in locali più nuovi. All’epoca, però, furono gli stessi pazienti a dire no, poiché non volevano stare in un ambiente ospedaliero”.
Dopo la denuncia del programma, però, il trasferimento si farà.
“In ogni caso – precisa Salmoiraghi – entro la prossima settimana il centro verrà chiuso, e restituiremo il locale ad Aler. I pazienti saranno trasferiti, con lo stesso personale che li assiste da anni, in nuovi locali all’interno dell’ospedale”. 
Nel frattempo, la Cgil invoca maggiori interventi da parte degli organi di controllo.
“Quello che abbiamo visto – dichiara l’assessore Giulio Gallera – non è degno della nostra sanità – Abbiamo chiesto un intervento immediato all’azienda sanitaria, nonché di attivare un’indagine, sia per capire di chi sono le responsabilità di questa situazione. Sia il motivo per il quale, negli anni, non siano mai state fatte segnalazioni in merito”.
E intanto monta anche la protesta del sindacato degli autonomi Usis.
Quest’ultimo ricorda come già nel 2014 fosse stato varato un progetto per costruire un nuovo centro per la dialisi. Che, però, non aveva mai visto la luce.
 
 
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