Per l’Inps la giovane epilettica e invalida al 100% può svolgere le mansioni di base, e quindi, non ha diritto all’assegno di accompagnamento

Epilettica e invalida al 100%, e nonostante questo, non può avere diritto all’assegno di accompagnamento secondo l’Inps.
È una storia incredibile quella di una giovane trentenne di Castel San Pietro Terme, epilettica e invalida al 100%.
La giovane soffre di epilessia – con crisi giornaliere – da quando aveva 5 anni.
È diplomata in comunicazione e lavora tre giorni alla settimana grazie a una borsa lavoro. La giovane è in cura dal 1992 ma nessuna terapia ha finora avuto alcun risultato. La sua unica chance è un intervento chirurgico programmato a gennaio 2018, e già slittato un paio di volte.

Ne consegue che, la giovane epilettica e invalida al 100%, avrebbe diritto all’assegno di accompagnamento che di fatto percepiva sino a due anni fa.

Ma proprio due anni fa – come riporta l’agenzia Dire – la donna si è vista privata dell’assegno di accompagnamento dell’Inps.
Non solo. Anche il giudice del lavoro ha rigettato il ricorso della giovane epilettica e invalida al 100%, nonostante la perizia del medico legale incaricato dal Tribunale avesse espresso parere favorevole al ripristino dell’assegno di accompagnamento.

Secondo il consulente, infatti, anche se la giovane è in grado di svolgere autonomamente le mansioni di base, necessita di accompagnamento per gli spostamenti fuori casa.

Questo perché le crisi epilettiche cui è soggetta giornalmente, mettono a rischio la sua incolumità.
La giovane, infatti, negli anni scorsi si è anche recata diverse volte al Pronto soccorso per piccoli traumi procuratasi cadendo in seguito a una crisi.
Per l’esperto “ovviamente si tratta di una condizione invalidante, con gravi ripercussioni nell’area di estrinsecazione sociale e interpersonale in un soggetto di giovane età”.
Ma il consulente dell’Inps non era dello stesso avviso.
Pur non negando la complessità del caso, ha sostenuto che le attività di base non risultino compromesse. E questo “è il parametro che orienta la valutazione medico-legale verso la concessione dell’indennità di accompagnamento”.
Il giudice del lavoro, pertanto, ha rigettato la richiesta della giovane di riavere l’assegno di accompagnamento.
Adesso, per la giovane che ha perso l’indennità di accompagnamento e la battaglia legale, l’unica speranza è l’intervento già programmato per gennaio: l’ultima chance per ritornare a una vita normale.
 
 
 
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2 Commenti

  1. Sono invalido civile al 100×100 o fatto domanda x l’accompagno avendo crisi epilettiche essere stato operato al pancreas avendo avuto anche un infarto o fatto la visita medico legale ma l’accompagno mi e’ stato negato cosa devo fare grazie

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