Il Simi, che si è riunito a Roma dal 27 al 29 ottobre, lancia un allarme sui troppi farmaci agli over 65, specificando come 1 su 4 sia inutile

Vengono somministrati troppi farmaci agli over 65. L’allarme arriva dagli esperti riuniti per il Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna, il Simi.
Il congresso ha avuto luogo a Roma dal 27 al 29 ottobre ed è stata l’occasione per lanciare un innovativo progetto per tagliare i farmaci inutili in collaborazione con l’Istituto Mario Negri, Policlinico di Milano e il Policlinico di Bari.
Secondo le ricerche, cinque milioni di anziani ogni anno vengono ricoverati per diverse patologie, e ogni volta che lasciano l’ospedale si ritrovano con due nuove prescrizioni di farmaci. Che, di fatto, si aggiungono a quelli che già assumono.

Il risultato è che vengono prescritti troppi farmaci agli over 65: si passa da una media di cinque a ben sette medicinali da prendere ogni giorno.

Così, nel giro di tre mesi, a un over 65 su cinque serve un nuovo ricovero.
La ragione? Eccesso di pillole. E da lì altre prescrizioni. Un circolo vizioso che oltre a provocare danni alla salute, crea oltre un milione e mezzo di ricoverati ogni 12 mesi.
Non solo. In due milioni sperimentano ogni anno una reazione avversa da farmaci, con conseguente aumento di visite mediche e specialistiche.
I dati di uno studio dell’Istituto Mario Negri hanno consentito di fare un progresso importante. Grazie all’uso del software INTERcheck, la probabilità di essere esposti a farmaci potenzialmente inappropriati passa dal 42 al 12%. Il rischio di interazioni, invece, scende dal 59 al 33%.

Un ausilio, questo, che potrebbe rivelarsi importante contro la tendenza a prescrivere troppi farmaci agli over 65.

E potrebbe essere importante per medici e pazienti. Soprattutto poiché, inserendo nel sistema i medicinali assunti e portati con sé dai pazienti, indicherebbe immediatamente la possibilità o meno di interazioni.
Inoltre, il software segnala le possibili prescrizioni inutili, oltre ad abbattere i costi che oggi sfiorano i 16 miliardi.
Insomma, il 25% dei farmaci sarebbe evitabile, così come il 55% dei ricoveri – dicono dalla Simi – migliorando l’appropriatezza nelle prescrizioni.
Da queste constazioni, è nato il Progetto De-prescribing. Questo ha l’obiettivo di ridurre e sospendere le ‘pillole inutili’ e che coinvolgerà oltre 300 tra medici di medicina generale, internisti e geriatri ospedalieri.
“Il ricovero è un momento cardine – osserva Franco Perticone, presidente Simi – ma oggi, anziché essere l’occasione per una revisione critica delle terapie è purtroppo una circostanza in cui il carico di farmaci aumenta”.
Secondo Alessandro Nobili dell’Istituto Negri “stiamo cercando di individuare i metodi più efficaci per interrompere la ‘cascata prescrittiva’ di cui sono vittime gli anziani, anche perché al crescere del numero di farmaci diminuisce fino al 70% l’aderenza alle cure con conseguenze molto negative per la salute dei pazienti”.
 
 
 
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