Integra il delitto di lesioni colpose aggravate l’utilizzo improprio di uno strumento quale la scopa per offendere qualcuno

Colpire qualcuno con la scopa integra il reato di lesioni colpose aggravate. Lo ha chiarito la Suprema Corte di Cassazione, quinta sezione penale con la sentenza n. 17931/2018.

I Giudici Ermellini si sono pronunciati sul ricorso presentato nei confronti di una sentenza del Giudice di Pace. Questi aveva stabilito non luogo a procedere nei confronti di una donna per remissione di querela. L’imputata era accusata, per l’appunto, del reato di lesione personale per aver colpito in testa un uomo con una scopa.

La pronuncia, tuttavia, era stata impugnata dal Procuratore generale che denunciava vizio di violazione di legge. A suo dire, infatti,  trattandosi di un delitto di lesione aggravato dall’uso di arma impropria, il Giudice di pace non avrebbe avuto la competenza per pronunciarsi. Inoltre si era in presenza di un delitto perseguibile d’ufficio, pertanto l’intervenuta remissione di querela non avrebbe potuto dispiegare alcun effetto estintivo.

La Cassazione ha ritenuto di aderire a tali argomentazioni, accogliendo il ricorso in quanto fondato.

I Giudici del Palazzaccio, nel richiamare la giurisprudenza di legittimità, hanno riconosciuto la circostanza aggravante del fatto commesso con armi in caso di utilizzo di un manico di scopa.

L’oggetto, deve essere considerato alla stregua di un’arma impropria. Tale categoria, infatti, comprende “qualsiasi strumento che, nelle circostanze di tempo e di luogo in cui sia portato, sia potenzialmente utilizzabile per l’offesa della persona”. Di conseguenza, poiché il reato esula dalla competenza del Giudice di Pace, lo stesso magistrato onorario avrebbe dovuto spogliarsene.

La Suprema Corte ha parimenti riconosciuto che il reato di lesione personale aggravato dall’uso dell’arma è procedibile di ufficio. Pertanto, la intervenuta remissione di querela è da ritenersi irrilevante.

Alla luce di tali argomentazioni i Giudici di Piazza Cavour hanno quindi disposto l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. Gli atti sono quindi stati trasmessi  al Procuratore della Repubblica per l’ulteriore corso.

 

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