Le Associazioni degli studenti: bandi peggiorati, pronti a dare battaglia

Con i test di medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, partono domani le prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso per  l’anno accademico 2016-2017. Il 7 settembre sarà la volta degli aspiranti studenti di medicina veterinaria, mentre il 13 e il 14 sono in programma rispettivamente i test di ammissione alle professioni sanitarie e quelli in lingua inglese per medicina e chirurgia

I candidati sono oltre 80mila, di cui la maggioranza, oltre 60mila, sosterranno in 38 atenei l’esame di ammissione congiunto per i Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria. I posti a disposizione sono 9.215 posti (di cui 8.372 per Medicina e 843 per Odontoiatria), uno ogni 6.5 candidati, e anche quest’anno si preannunciano polemiche e ricorsi.

Le associazioni degli studenti sono già sul piede di guerra e continuano a ribadire il loro no allo strumento dei test di ammissione considerandoli lesivi del diritto allo studio sancito dalla Costituzione. “Anche quest’anno si ripeterà la lotteria dei Test: migliaia di studenti saranno costretti a partecipare a tali prove per poter accedere al corso di studi scelto per il proprio futuro”, sottolinea l’UDU (Unione degli Universitari)  che annuncia, a partire dal 6 settembre e per tutta la durata delle prove, la propria presenza all’ingresso delle Università per distribuire la Guida al Test sicuro “al cui interno è indicato tutto ciò che deve accadere per far si che il test si svolga in maniera regolare, evitando quindi che prove inique e fallaci vadano a condizionare il futuro di studenti già pesantemente danneggiati da questo sistema di accesso”.

“Dopo le nostre importanti vittorie degli anni scorsi – spiega Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’UDU – ci saremmo aspettati che il Miur desse continuità alle promesse fatte di revisione dell’attuale sistema di accesso e che finalmente si investisse nell’università e si andasse verso il libero accesso, ma così non è stato. Anzi, i bandi sono ulteriormente peggiorati: a cominciare dalla diminuzione sostanziale dei posti disponibili, se ne perdono più di mille, fino ad arrivare alla chiusura anticipata delle graduatorie, in concomitanza del termine del primo semestre, lasciando immaginare che questo comporterà un’ulteriore riduzione dei posti. È del tutto illogico, e su questo siamo pronti a dar battaglia sin da ora”.

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