L’Ordine annuncia interventi in tutti quei casi in cui rileverà una difformità di comportamento professionale rispetto ai contenuti del codice di Deontologia Medica in tema di vaccinazioni

Alla luce degli ultimi preoccupanti dati relativi all’incremento dei casi di morbillo nel nostro Paese (+ 230%) nonché al crescere della mortalità, soprattutto tra la popolazione anziana nell’inverno appena trascorso, l’Ordine dei Medici di Monza e Brianza ha lanciato un accorato appello ai propri iscritti rispetto alla necessità di vaccinarsi e di consigliare i vaccini ai propri pazienti.
L’elemento più sconvolgente, secondo Carlo Maria Teruzzi, Presidente Omceo della provincia lombarda, è il fatto che alcuni di questi casi di morbillo si siano verificati in ambienti sanitari dove il personale “ha il dovere professionale e ancor prima morale di vaccinarsi per proteggere da complicazioni anche mortali quei pazienti degenti che per ragioni cliniche non possono essere vaccinati”.
Il personale sanitario è adibito alle cure e non alla trasmissione di potenziali malattie, sottolinea Teruzzi, evidenziando, inoltre, come anche le percentuali di copertura per il vaccino antinfluenzale rimangano pericolosamente basse nell’ambiente ospedaliero.
Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, ha recentemente richiamato i datori di lavoro al rispetto della normativa sulla sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro. “Queste norme sono molto chiare – ha rimarcato Ricciardi – spetta al datore di lavoro far sì che i suoi dipendenti siano tutelati con tutti gli strumenti di prevenzione a disposizione. E i vaccini rientrano tra questi. Una norma che vale in ogni campo, figuriamoci per chi lavora nella sanità dove per lavoro si è a contatto quotidiano con la malattia!”.
Ricciardi ha anche sollecitato l’applicazione di sanzioni nei confronti degli stessi datori di lavoro di medici e infermieri, ovvero Asl e ospedali, affinché siano di stimolo a far sì che nelle strutture sanitarie si attuino modalità di monitoraggio e controllo delle vaccinazioni dei sanitari ai fini della tutela della loro salute e di quella dei loro pazienti. “Per non parlare poi – rimarca ancora il vertice dell’ISS – di quei medici che addirittura sconsigliano le vaccinazioni ai loro assistiti. Questi andrebbero radiati perché non sono medici.”
A fronte di tale richiamo, afferma Teruzzi, “l’Ordine, dal canto suo, non si sottrarrà al suo ruolo di tutela della sicurezza dei cittadini e interverrà in tutti quei casi in cui rileverà una difformità di comportamento professionale rispetto ai contenuti del nostro codice di Deontologia Medica in tema di vaccinazioni. I provvedimenti disciplinari – conclude – potranno arrivare fino alla radiazione dall’albo”.

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