La Procura ha iscritto nel registro degli indagati due medici per il decesso di una paziente di 45 anni, morta per una emorragia causata dalla lesione della vena cava inferiore
Due medici di una clinica romana risultano indagati per la scomparsa di una donna di 45 anni, morta per una emorragia lo scorso sabato. L’ipotesi di reato è omicidio colposo.
La donna era finita sotto ai ferri il 18 agosto per la rimozione di una neoplasia al rene. Una nefrectomia in programma da settimane. Durante l’intervento, tuttavia, un gesto brusco avrebbe comportato la lesione delle vena cava inferiore. Nonostante la chiusura della ferita, la paziente sarebbe deceduta nel giro di poche ore.
Lo riferisce il Corriere della Sera, riportando quanto contenuto nella denuncia dei familiari della vittima. La Procura di Roma ha quindi aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. Il Pubblico ministero ha disposto il sequestro della cartella clinica.
Gli inquirenti, in particolare, sarebbero al lavoro per capire se i passaggi dell’operazione raccontati nella documentazione corrispondano allo svolgimento dell’intervento.
Secondo i parenti della donna, infatti, vi sarebbero degli aspetti poco chiari. In particolare, il tempo intercorrente tra il momento dell’incisione della vena e la copiosa emorragia sarebbe troppo breve. Appena dieci minuti. Nell’esposto viene sottolineato come il tipo di incisione comporterebbe una abbondante perdita di sangue, ma in un lasso di tempo molto superiore.
Le prime risposte sono attese dai risultati dell’autopsia che saranno depositati entro 60 giorni. Gli avvisi di garanzia nei confronti dei due medici dell’equipe sono stati spiccati proprio in vista dello svolgimento dell’esame necroscopico. Un atto dovuto per consentire ai professionisti di nominare i propri consulenti.
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