Si allarga l’inchiesta su una serie di morti sospette avvenute all’interno dell’Ospedale Locatelli di Piario (BG). Ieri la riesumazione delle prime 5 salme

E’ partita a inizio novembre l’inchiesta condotta dal Pm Carmen Pugliese su una serie di morti sospette avvenute nel 2015 presso la struttura ospedaliera Locatelli di Piario. A dicembre i carabinieri, presentatisi alla struttura, hanno sequestrato decine e decine di cartelle cliniche, 89 in totale, relative a pazienti deceduti in maniera anomala lo scorso anno. Le segnalazioni arrivate dai famigliari delle vittime sono state inoltre affiancate dalla denuncia del direttore sanitario della struttura Giacomo Corica, del primario e della caposala che, allertati dalla sparizione di tre fiale di Valium avvenuta i primi di novembre, si erano presentati spontaneamente in caserma. Principale indagata, Anna Rinelli, una ex infermiera dell’ospedale, che a dicembre già era stata trasferita in un’altra struttura. Per lei l’accusa è di omicidio preterintenzionale.

Secondo le indagini l’infermiera, spesso di turno la notte, avrebbe iniettato forti dosi di Valium sui pazienti con lo scopo di farli dormire a lungo e, probabilmente ( ma questo è ancora da accertare) oltre al Valium, avrebbe utilizzato anche altri tipi di tranquillanti con effetti risultati alla fine letali.

In seguito alla pubblicazione della notizia sui principali organi di informazione, sia locale che nazionale, molti parenti di persone decedute presso la stessa struttura si sono presentate in Caserma per presentare denuncia; al momento le segnalazioni raccolte, stando a quanto riportato dai locali organi di informazione, sarebbero una cinquantina.

Mentre a finire sul registro degli indagati, oltre alla Rinelli ci sono altre 10 persone del reparto di Medicina generale accusate a vario titolo di concorso colposo in omicidio preterintenzionale. Secondo l’accusa infatti, si sarebbero dovute accorgere per tempo della condotta della Rinelli e delle peggiorate condizioni di salute dei pazienti da lei seguiti, ma così non è stato.

Intanto ieri sono state riesumate le prime cinque salme per procedere con l’autopsia e stabilire se vi sia una reale correlazione tra il decesso e l’eccessiva somministrazione di farmaci. Tre gli esperti nominati dall’accusa: due anatomopatologi, Francesco Ferrari e Andrea Verzelletti, del dipartimento di Medicina legale di Brescia, e il tossicologo Angelo Groppi, dell’Istituto di Medicina legale di Pavia.

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