Un uomo è morto cadendo dalla barella nella stanza in cui era ricoverato dopo essere stato sottoposto a un delicato intervento al cuore

È morto cadendo dalla barella Benito Belfiore, l’uomo di 65 anni di Paola (Cs) ricoverato nella clinica “Tricarico-Rosano” di Belvedere Marittimo. La sua famiglia ha quindi deciso di presentare un esposto chiedendo di avviare un’inchiesta.
L’obiettivo è quello di accertare se vi siano state delle negligenze da parte del personale sanitario della clinica nella quale l’uomo era ricoverato a seguito di un delicato intervento al cuore.
Potrebbe essere stata infatti una banale caduta a causare il decesso, avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 agosto.
Ma quello che i familiari si domandano è come sia potuto succedere.
L’uomo era stato portato alla fine dello scorso mese di luglio al Pronto soccorso dell’ospedale “San Francesco” di Paola a causa di alcuni problemi respiratori.
In seguito agli accertamenti effettuati, i medici avevano disposto il trasferimento del paziente presso la clinica “Tricarico-Rosano”.
Qui il personale sanitario avrebbe riscontrato problemi di natura cardiaca. Dopo gli esami è stato quindi disposto l’intervento chirurgico con il quale sono stati impiantati due stent alle coronarie.

Il 65enne sarebbe dovuto uscire dalla clinica il giorno seguente, ma nella nottata è avvenuta la tragedia e l’uomo sarebbe morto cadendo dalla barella.

Belfiore, inoltre, era ricoverato in una stanza con altre due persone.
Persone che potrebbero essere ascoltate come testimoni dei fatti accaduti. A seguito della denuncia della famiglia sono partite le indagini del caso dei carabinieri della Stazione di Belvedere Marittimo che ha aperto un fascicolo presso la Procura della Repubblica di Paola.
A chiarire le circostanze della morte del 65enne sarà l’autopsia, che è stata disposta sul corpo di Benito Belfiore.
La famiglia, assistita dagli avvocati Massimiliano e Paolo Coppa del foro di Cosenza, ha preparato un esposto per accertare i fatti che hanno portato al decesso dell’uomo.
Il signor Belfiore, hanno fatto presente i familiari nella querela, presentava una grossa ferita alla testa, circostanza che fa ipotizzare una caduta violenta.
Il sospetto della famiglia è quindi che la caduta possa essere riconducibile a una ipotizzabile presunta omessa vigilanza sul paziente da parte dei dipendenti della struttura sanitaria del Tirreno cosentino.
I legali Massimiliano e Paolo Coppa hanno nel frattempo richiesto il sequestro delle cartelle cliniche, dei diari terapeutici e dei turni del personale per accertare eventuali responsabilità.
 
 
 
 
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