Su caso del neonato morto dopo il parto arriva l’attacco di M5s e Lega che criticano la chiusura del punto nascite di Pavullo

Nella vicenda del neonato morto dopo il parto all’Ospedale di Sassuolo, nel modenese, scoppia anche la polemica politica.
La tragedia, lo ricordiamo, aveva coinvolto una donna di 35 anni di Pavullo (Modena) alla 37/a settimana della sua seconda gravidanza.
A causa di un distacco della placenta, era stata trasportata in ambulanza all’ospedale di Sassuolo.
Qui il feto era stato fatto nascere col cesareo, ma dopo un’ora era purtroppo deceduto.
Questa tragedia è però diventata tema di un aspro scontro politico, perché di recente il punto nascite di Pavullo era stato chiuso.

Le opposizioni in regione, infatti, tornano all’attacco contro la chiusura dei punti nascita in Appennino.

La consigliera M5s Giulia Gibertoni ha infatti chiesto per domani stesso una informativa urgente dell’assessore alla Sanità Sergio Venturi.
“La necessità di fornire risposte certe – afferma Gibertoni – dimostrando che la politica, anche a livello regionale, sa attivarsi prontamente ed approfonditamente, quando i temi che l’attualità pone all’ordine del giorno sono cruciali, determina il carattere di urgenza della richiesta”.
“Crediamo – prosegue – sia necessario fare assoluta chiarezza sulla vicenda, sgombrando il campo da quei dubbi che, legittimamente, si stanno facendo largo in queste ore e che connettono il caso alla chiusura del punto nascite di Pavullo”.
Anche la Lega è scesa in campo contro la chiusura del punto nascite di Pavullo dopo il caso del neonato morto dopo il parto.

Esprime “profonda tristezza” e chiede a Venturi di “fare un passo indietro” sulla chiusura dei punti nascita il consigliere regionale della Lega Stefano Bargi.

“Purtroppo – afferma Bargi – abbiamo avuto subito la dimostrazione di quanto strutture che garantiscano i servizi di prossimità siano fondamentali: soprattutto in ambito sanitario e in zone, come quelle montane, già penalizzate dalla collocazione geografica e dalle conseguenti difficoltà logistiche”.
Quanto all’assessore regionale politiche per la Salute Sergio Venturi, è ritornato sul tema.
“Già ieri l’azienda sanitaria aveva chiarito come, rispetto alla situazione che si era presentata, fosse assolutamente necessario ricoverare la partoriente in una struttura sanitaria attrezzata per questo tipo di patologia quale è l’ospedale di Sassuolo” ha dichiarato.
Per Venturi, anche se non fosse in atto la sospensione dell’attività del punto nascita di Pavullo “sarebbe stato necessario il ricovero a Sassuolo”.
L’assessore ha poi auspicato che non ci sia la volontà di speculare sulla vicenda da parte di M5s e Lega, ribadendo che tutto si è svolto “nel più rigoroso rispetto dei protocolli medico-scientifici”.
 
 
 
 
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