Il Ministro della Salute: individuata con le Regioni una road map con le priorità per i tavoli di lavoro sul Patto per la Salute

Si è svolta nei giorni scorsi al ministero della Salute una riunione con le Regioni per definire l’operatività sui temi da affrontare nel prossimo Patto per la salute. Il confronto ‘sereno e costruttivo’ – si legge in una nota del dicastero – ha portato a individuare una road map con le priorità per i tavoli di lavoro che saranno istituiti nei prossimi incontri.
“La nostra volontà – spiega il ministro della Salute, Giulia Grillo – è di dare corso alla definizione del Patto per la salute individuando una modalità operativa costruttiva in grado di indicare una nuova rotta alle politiche sanitarie, mettendo anche al centro il tema dei finanziamenti alla sanità. Mai più tagli lineari con una visione ragionieristica del diritto alla salute”.
“Il Paese – prosegue -si aspetta risposte sui temi strategici della sanità. Dobbiamo svecchiare le regole sul personale che di fatto hanno congelato le assunzioni e in molti casi messo a rischio l’erogazione dei servizi ai cittadini. Va potenziata l’assistenza territoriale ridisegnando nuovi modelli”.

“Impegniamoci poi a semplificare le regole, limando l’eccesso normativo che imprigiona le risorse”.

“Penso soprattutto all’edilizia sanitaria che ha una giungla di norme che rallentano gli interventi per sistemare le strutture e costruire nuovi ospedali. Serve poi un confronto sui piani di rientro e sui commissariamenti che per alcuni aspetti sono sicuramente inadatti al mutato contesto di questi anni. Infine – conclude Grillo – voglio lavorare con le Regioni sulla mobilità sanitaria inappropriata: ognuno dovrebbe essere curato a pochi chilometri da casa, basta pazienti e famiglie con le valigie”.
Sul tema è intervenuto ieri anche il Presidente della FNOMCeO evidenziando come le Professioni vogliano essere parte attiva nel percorso di predisposizione del Patto per la Salute. Questo, infatti, va a incidere su temi quali la formazione, la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, i fabbisogni di personale, le risorse, i farmaci, l’edilizia sanitaria, la digitalizzazione. “Tutti obiettivi strategici che coinvolgono da vicino le Professioni stesse e che possono essere raggiunti solo con decisioni condivise” spiega Anelli.
“Le Professioni sanitarie e sociali vogliono esserci, vogliono contribuire, apportando le loro specifiche competenze e i loro valori, ad assicurare la migliore assistenza sanitaria ai cittadini. Noi – conclude – siamo i professionisti della salute, e qualunque Patto in materia non può essere steso senza il nostro apporto, in uno spirito di collaborazione e nell’applicazione del nostro ruolo di Enti sussidiari dello Stato”.
 
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