Il nostro Paese è accusato di non aver adottato alcuna legge di recepimento della direttiva europea volta alla protezione dei lavoratori, degli individui e dei pazienti contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti

La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue per il mancato recepimento delle norme fondamentali di sicurezza rivedute in materia di protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti (direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio).

“La direttiva – sottolinea la Commissione – aggiorna e consolida la normativa europea in materia di radioprotezione, che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza volte alla protezione dei lavoratori, degli individui e dei pazienti contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti. Comprende, inoltre, le misure di preparazione e risposta alle emergenze, che sono state rafforzate a seguito dell’incidente nucleare di Fukushima”.

Nel dicembre 2013 gli Stati membri hanno convenuto di recepire la direttiva entro il 6 febbraio 2018 e di comunicare alla Commissione le misure e le disposizioni adottate nel diritto nazionale. Nel maggio 2018 la Commissione ha deciso di avviare un procedimento Ue di infrazione nei confronti dell’Italia inviando una lettera di costituzione in mora seguita da un parere motivato nel gennaio del 2019.

“Alla data odierna –evidenzia ancora la Commissione – le autorità italiane non hanno adottato alcuna legge di recepimento della direttiva, o comunque non la hanno notificata alla Commissione. La Commissione ha pertanto deciso di deferire l’Italia alla Corte”.

Il trattato Euratom autorizza la Comunità a stabilire le norme fondamentali di sicurezza al fine di tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti. La prima direttiva Euratom sulle norme fondamentali di sicurezza venne adottata nel 1959 e da allora viene aggiornata regolarmente.

L’ultima revisione, effettuata nel dicembre 2013, ha tenuto conto del progresso scientifico e tecnologico registrato dagli anni ’90 del secolo scorso e ha consolidato cinque atti giuridici precedenti in un unico atto legislativo.

Inoltre, la direttiva sulle norme fondamentali di sicurezza ha rafforzato i requisiti di preparazione e risposta alle emergenze radioattive e ha fornito ai cittadini istruzione, formazione e informazione nel campo della radioprotezione. Una volta pienamente attuata, la direttiva sulle norme fondamentali di sicurezza fornirà il maggior grado di radioprotezione a lavoratori, pazienti e cittadini in tutta l’Ue.

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