La rivelazione nei dati presentati durante un convegno patrocinato dal Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità

Aumenta in tutta Europa, e soprattutto in Italia, la resistenza agli antibiotici. Lo ha stabilito l’ultimo rapporto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) riguardante la resistenza agli antimicrobici in batteri zoonotici.

La resistenza dei batteri nei confronti degli antibiotici è talmente in aumento che in Europa ogni anno si registrano 4 milioni di infezioni dovute tecnicamente ad antibiotico resistenza.

Il rapporto ha evidenziato in particolare sacche di resistenza alla ciprofloxacina, antibiotico importante nel trattamento delle infezioni umane (specie nel caso del ‘Campylobacter’) che riducono le opzioni a disposizione dei medici nel trattamento di infezioni alimentari gravi. Ma è forte anche la resistenza della Salmonella ed Escherichia coli tra il pollame nell’Ue alla colistina (un antimicrobico). Nel nostro paese, in particolare, è stata evidenziata «una elevata resistenza alla cefotaxime (una cefalosporina di terza generazione) in esseri umani e pollame».

«Ogni anno nell’Ue, infezioni provocate dalla resistenza agli antimicrobici portano a circa 25mila morti, ma la minaccia non si limita all’Europa» ha spiegato Vytenis Andriukaitis, il commissario Ue alla Salute. «Si tratta di un problema globale che richiede una soluzione globale»

La resistenza alla ciprofloxacina, un antibiotico importante per il trattamento delle infezioni umane, è molto alta nel caso del ‘Campylobacter’, riducendo così le opzioni per il trattamento efficace di infezioni alimentari gravi. Il rapporto ha anche trovato prove di resistenza alla colistina, un antimicrobico, della Salmonella ed Escherichia coli tra il pollame nell’Ue.

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