LA LETTERA_ «Caro Collega, a pochi giorni dalla manifestazione di sabato 28 novembre a Roma, sento il bisogno di sollecitare la tua partecipazione ad un evento che non può lasciare indifferenti quanti, operando tutti i giorni per proteggere la salute di milioni di persone, chiedono un ruolo e condizioni di lavoro che non mortifichino il valore della nostra professione». 

medici-generici-responsabile-civile

Questo l’invito che il dottor Costantino Troise, Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed (Associazione Medici Dirigenti della SSN) rivolge ai colleghi medici contro le nuove manovre del governo in materia di Sanità. «Le ragioni della manifestazione – prosegue nella lettera il Segretario – affondano le radici in mesi e anni di comunicati, articoli, assemblee, riunioni statutarie, proteste di vario genere che hanno alimentato il fiume carsico della questione medica».

Di fronte a posizioni strumentali che invadono, mettendo in discussione la nostra autonomia e la nostra responsabilità, i caratteri costitutivi di un esercizio professionale che trova il suo fondamento nella relazione di cura con il paziente, secondo scienza e coscienza, abbiamo sentito il bisogno di una reazione che porti in piazza il disagio di una professione svalorizzata e ridotta a macchina banale all’interno delle organizzazioni sanitarie, fino a pensare di poterla amministrare e commissariale.

Il governo sta lavorando ad un emendamento alla Legge di Stabilità, che sarà presentato alla Camera, con l’obiettivo di prevedere uno sblocco del turn over in sanità per l’assunzione di almeno 3mila medici ed il riassorbimento dei precari. Il provvedimento punta a fare fronte all’entrata in vigore, da oggi, delle norme europee sui riposi e l’orario di lavoro di medici e infermieri.

Da oggi, dunque, anche l’Italia scatterà l’abrogazione della vigente normativa nazionale con la quale si disapplicavano nella sanità alcune disposizione europee sull’orario di lavoro. Due le regole che entreranno in vigore: la durata media dell’orario di lavoro non potrà in ogni caso superare, per ogni periodo di 7 giorni, le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario; inoltre, e’ previsto il diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore.

In caso di mancato rispetto le Direzioni territoriali del lavoro potranno sanzionare economicamente chi ha disposto la violazione. In caso di violazione delle 48 ore medie settimanali si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 a 10.000 euro. In caso di violazione delle 11 ore di riposo giornaliere la sanzione va da 100 a 3000 euro.

«Ma per far fronte alla nuova organizzazione imposta dalle norme Ue – avverte la Fp-Cgil Medici – al Servizio sanitario nazionale mancano almeno 5mila medici». Inoltre le due nuove regole servono a garantire la sicurezza delle cure e a ridurre il rischio clinico. A fronte del blocco del turn over in sanità, negli ospedali potrebbero però non esserci medici e infermieri sufficienti a poter rispettare le due regole.

Maggiormente a rischio sono le Regioni in piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). Secondo le stime del sindacato, mancherebbero circa 5mila medici per poter rispettare le normative europee, anche a fronte dei possibili miglioramenti organizzativi. «A proposito dei giovani – continua la Anaao – il blocco del turnover lascia al palo le loro speranze occupazionali, l’assenza di argini all’abuso di contratti atipici e la crescita di un caporalato, pubblico e privato, che paga pochi euro il loro lavoro».

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui