Il ministro Lorenzin in visita a Palermo commenta il dato che riguarda i tempi raddoppiati per una visita medica e minaccia di mandare via i manager

Ennesimo record negativo per la sanità in Sicilia, dove i tempi raddoppiati per una visita medica hanno provocato le dure parole del ministro Lorenzin, in visita a Palermo.
Come è emerso da una recente indagine dell’Osservatorio nazionale sul federalismo sanitario di Cittadinanzattiva, i tempi raddoppiati per una visita medica rappresentano la prima causa di disservizi segnalata dai pazienti ai Tribunali del malato di Asp e ospedali.

In Sicilia, infatti, le liste d’attesa restano uno dei buchi neri della sanità locale.

Un problema serio, che tocca le sue vette negative in alcuni ospedali.
Un esempio? Il record del nosocomio Villa Sofia- Cervello. Qui la media di attesa è 135 giorni per l’ortopedia. Ma ci sono anche i casi come quello di un bambino cardiopatico che al Di Cristina ha aspettato un anno per una visita.

Il ministro, in visita a Palermo per sostenere la campagna elettorale di Fabrizio Micari, ha lanciato un monito diretto ai direttori generali e ai commissari di Asp e ospedali.

“Il problema delle liste d’attesa- ha dichiarato Lorenzin – è un tema puramente di organizzazione. Le ho inserite nei principi di valutazione dei manager e la legge è entrata in vigore: se un manager non raggiunge l’obiettivo di annullare le liste d’attesa decade automaticamente. Questo sarà un grande cambio culturale, le best practice per eliminarle ci sono”.
Una situazione seria quella che tempi raddoppiati per le visite mediche, anche perché riguardo molti ospedali siciliani. Con tempi in aumento rispetto al 2016.
Un anno fa, per una mammografia all’ospedale Civico si aspettava cinque mesi, oggi ne servono quasi nove, mentre chi ha bisogno di una visita al cuore, al Policlinico deve aspettare quasi il doppio del tempo.
E non è tutto. Gli ultimi dati forniti dai centri unici di prenotazione delineano un quadro anche peggiore di quello tratteggiato nel dossier di Cittadinanzattiva.
La Sicilia, infatti, sforerebbe la media italiana delle attese per cinque delle otto prestazioni considerate.
 
 
 
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