In arrivo una legge europea che limita la presenza di veleni Pfas nelle acque. La ministra della Salute risponde alle polemiche del governatore Zaia.

Arriva la replica della ministra Lorenzin al governatore del Veneto, Luca Zaia, sui limiti nelle acque delle concentrazioni di veleni Pfas. Si tratta di sostanze chimiche, usate in campo industriale, capaci di rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi. Due giorni fa il governatore ha sostenuto ci sia poca volontà politica di affrontare la questione.
Il governatore Zaia ha, inoltre, paventato un’iniziativa regionale autonoma, per attuare una “drastica riduzione” della concentrazione di Pfas nelle acque potabili. Dal canto suo, la ministra Beatrice Lorenzi, ritiene la polemica incomprensibile. E annuncia l’arrivo di una legge europea, già a dicembre.
Il decreto Salute-Ambiente
La ministra della Salute aggiunge, inoltre, che con un decreto “Salute-Ambiente”, sono stati fissati degli standard precauzionali. Il decreto prevede, oltre alle tabelle generali, che ogni singola regione possa adeguare o anche ridurre questi parametri, in base alla particolare condizione del suo territorio e alla peculiarità delle sostanze inquinanti.
La ministra afferma di aver condiviso con la regione Veneto e le istituzioni sanitarie, scientifiche e ambientali, tutti i singoli passaggi. Per tanto, considera la polemica priva di fondamento.

Gli studi del Cnr

Secondo le analisi effettuate dal Cnr, sulla presenza di veleni Pfas nelle acque potabili, il dato emerso è inequivocabile. La sostanza chimica, infatti, sarebbe presente in molti acquedotti italiani. Inoltre, le concentrazioni maggiori di sostanze perfluoro-alchiliche, sarebbero state riscontrate in Veneto.
Dal canto suo, l’assessore all’Ambiente del Veneto, Giampaolo Bottacin, ribatte a quanto affermato dai ministri alla Salute e all’Ambiente. L’assessore sostiene che i ministri facciano confusione sull’argomento, “a partire dalla distinzione tra il significato di acque ad uso potabile e acque superficiali e sotterranee”.

L’intervento tempestivo chiesto da Bottacin

L’assessore Bottacin risponde, inoltre, alla direttiva del ministero della Salute in cui si paventa un intervento principalmente in Veneto, a causa dell’alta concentrazione di veleni Pfas riscontrata. Secondo Bottacin bisogna intervenire tempestivamente in qualsiasi regione vi sia traccia di queste sostanze chimiche, nelle acque.
L’assessore, infatti, sostiene che in uno studio del Cnr del 2013 siano state riscontrate concentrazioni maggiori di quelle venete, in località fuori regione.  Per tanto, a suo dire, ci sono anche altri territori che necessitano di interventi tempestivi. L’assessore della giunta Zaia chiede, quindi, una valutazione più accurata dei dati, da parte del ministero della Salute.
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