Come combattere le alte temperature estive e quali gli accorgimenti prendere, dall’alimentazione alla prevenzione, per difendersi dall’afa.

Le alte temperature che si stanno registrando in questi giorni sono fonte di preoccupazione per la salute dei cittadini, soprattutto delle categorie più a rischio. L’afa infatti abbatte le performance di un individuo normale mediamente del 20%. Ma tale percentuale aumenta, sino anche a triplicarsi, nei casi di soggetti più fragili.

“I soggetti più esposti a rischio – spiega Roberto Dal Negro, pneumologo e responsabile Cesfar – sono gli asmatici, i broncopneumopatici cronici, i pazienti cardiaci, i diabetici, gli insufficienti renali e i neoplastici perché già fortemente limitati dalle loro patologie di base”.

E’ bene prendere più accortezze del dovuto se si presentano queste patologie ma concedersi comunque le vacanze estive. Oltre al caldo – soprattutto per chi affetto da patologie respiratorie – è bene tenere conto anche degli effetti provocati dall’inquinamento.

I pazienti respiratori o cardio-respiratori possono villeggiare ovunque – sostiene Del Negro. Debbono fare esercizio fisico, ma proporzionato alla loro condizione patologica. Muoversi è importante, ma è altrettanto importante proporzionare lo sforzo alla propria realtà. Quindi, evitare escursioni di cui non si conosce la difficoltà. E, comunque, rallentare o fermarsi quando insorge una dispnea evidente. Quindi, libertà di scelta, ma la scelta deve essere consapevole.

Combattere il caldo senza compromettere la salute

Per non incorrere in spiacevoli problemi è bene quindi prendere qualche accorgimento.

Se si segue una terapia farmacologica è bene prestare massima attenzione all’aderenza, soprattutto nei soggetti a rischio.

Bisogna poi bere molta acqua, 2 litri almeno, considerando lo sforzo fisico che si affronta durante la giornata. L’attività fisica va poi rilegata al mattino o nel tardo pomeriggio evitando la fascia 12-15, la più pericolosa in assoluto.

Va poi arieggiata la casa, aprendo le finestre durante la notte e preferendo durante la giornata serrande e tapparelle abbassate. Non abusare di ventilatori e aria condizionata che possono provocare fastidi come dolori articolari, mal di pancia, congiuntivite e mal di gola. L’uso deve poi essere intelligente: l’ideale è mantenere la temperatura intorno ai 26° per non creare sbalzi termici eccessivi, provvedere poi alla manutenzione alla pulizia dei filtri, coprirsi nel passaggio da una stanza all’altra e non puntare mai il getto diretto di aria contro le persone.

Vestirsi in modo leggero preferendo fibre naturali come il cotone a quelle sintetiche. Indossare sempre cappelli leggeri e occhiali da sole all’aperto.

Le raccomandazioni dell’Oms

“Il caldo può scatenare il colpo di calore ma può anche peggiorare le condizioni esistenti, come malattie cardiovascolari, respiratorie, renali o mentali” per questo, spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità, “I professionisti medici e le autorità sanitarie pubbliche – spiega l’Oms – devono essere preparate ad affrontare le ondate di calore estive e le possibili conseguenze sulla salute dell’esposizione al calore”.

La dieta per difendersi dalle alte temperature

Non bastano l’aria condizionata e i vestiti leggeri per difendersi dalle alte temperature, anche la tavola gioca infatti un ruolo importante.

I pasti leggeri sono l’ideale per questa stagione, anche perché mangiare cibi che appesantiscono fa aumentare la fatica con una richiesta energetica superiore al normale.

E’ importante assumere cibi rinfrescanti che possano reintegrare i Sali minerali che si perdono a causa del sudore. Da prediligere innanzitutto frutta e verdura, da consumare cruda, che aiutano a reidratare velocemente il corpo donando anche una sensazione di freschezza.

Da evitare cibi pesanti, soprattutto le fritture e le pietanze tipiche del periodo inverale come timballi, bolliti o arrosti. Questi aumentano la temperatura interna facendoci sudare ancora di più. Sì alle carni magre, al pesce e all’insalata. Da evitare poi le bevande ricche di zuccheri e alcoolici. Sì invece alle acque aromatizzate.

Barbara Zampini

 

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