L’Asl Napoli 1 si è costituita parte civile nel processo per assenteismo al Loreto Mare che vede a giudizio 87 tra infermieri, medici e impiegati

Sono 87 le persone rinviate a giudizio nel processo per assenteismo al Loreto Mare, e si tratta di infermieri, medici e impiegati.
Il processo comincerà il 10 novembre prossimo, davanti al giudice monocratico della prima sezione del Tribunale di Napoli.
Sembra insomma non esserci pace per il nosocomio campano balzato sulle prime pagine di cronaca per la morte del 23enne Antonio Scafuri. 
Il ragazzo, come è noto, era stato lasciato in codice rosso per 4 ore prima di eseguire un esame diagnostico presso un’altra struttura.
Gli imputati accusati di assenteismo al Loreto Mare sono stati rinviati a giudizio su decisione del gip Roberta Zinno, su richiesta del pubblico ministero Ida Frongillo.
Il blitz sugli episodi di assenteismo al Loreto Mare da parte dei Nas risale allo scorso 24 febbraio e ha fatto finire nel mirino, oltre ai sanitari, anche amministrativi, informatici e alcuni sindacalisti.

Nel frattempo si è appreso che la Asl Napoli 1, assistita dall’avvocato Gennaro De Falco, si è costituita parte civile.

A finire davanti al giudice del tribunale di Napoli saranno 87 “furbetti del cartellino”, come si suol dire.
Le accuse è quella di truffa ai danni dello Stato, che lo scorso 24 novembre sono stati coinvolti nella maxi operazione dei carabinieri.
L’indagine avevo messo in luce l’esistenza di un vero e proprio “sistema” nel quale erano coinvolti tutti.
Non solo. Dalle indagine è emerso che tutti si davano una mano cercando di aiutarsi a passare il badge sotto lo scanner quando non potevano. È stato il gup Roberta Zinno ad accogliere la richiesta del pm Ida Frongillo sul rinvio a giudizio non solo delle 55 persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare, con l’obbligo di lavorare in ospedale, ma anche per tutti gli indagati a piede libero.
Tra i casi più eclatanti spicca quello del medico che – in orario di servizio – andava a giocare a tennis, ripreso dalle telecamere nascoste.
Per mesi i carabinieri del colonnello Vincenzo Maresca li avevano filmati, pedinati, intercettati, mettendo insieme elementi di prova che hanno poi consentito ai magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino di chiedere al gip l’emissione dell’ordinanza.
Un’indagine importante, anche perché ha permesso di aprirne un’altra.
Tra gli elementi raccolti, infatti, vi sono anche prove del fatto che, all’interno dell’ospedale Loreto Mare, si fabbricassero falsi referti, con radiografie vere ma di altri pazienti, per chiedere danni alle compagnie assicurative.
 
 
 
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