Sono circa 650 mila le richieste pervenute al Miur, prima dell’estate, da parte degli avvocati in coda per fare i supplenti a scuola

Per colpa della crisi sono in circa 650 mila gli avvocati in coda per fare i supplenti nelle scuole.
È infatti questo il numero di professionisti che, a causa della mancanza di lavoro, ha deciso di inoltrare la propria richiesta al Ministero dell’Istruzione per effettuare una supplenza. 
Sembra infatti che, al momento dell’aggiornamento delle graduatorie d’istituto, in seconda e terza fascia, quelle da cui si attinge per le supplenze brevi, si sia riscontrato un gran numero di domande da parte di avvocati in coda per fare i supplenti.
Soggetti che – al pari di tanti altri – hanno già un’occupazione, ma non a tempo pieno e non con adeguate garanzie economiche.
Il dato più alto in merito agli avvocati in coda per fare i supplenti si è riscontrato nella terza fascia, quella per la quale non è richiesta l’abilitazione.
In questa fascia, infatti, occorre semplicemente il possesso della laurea, valida per insegnare come precario o a chiamata, in una determinata materia.

Non solo avvocati negli elenchi del Miur

Nel gran numero di domande presentate, ci sono tanti altri professionisti tra cui architetti, commercialisti, psicologi e giornalisti.
Per molti, infatti, si tratta della ricerca di uno stipendio regolare e sicuro.
Sì perché, in merito al guadagno, in caso di chiamata annuale si arriva a percepire anche 1.300 euro.
Un fenomeno che vede una crescita costante, anno dopo anno. Già nel 2014 c’era stata una prima ondata imponente.
L’ultima, però, è sicuramente la più alta. Basti pensare che il Ministero ha dovuto fronteggiare un flusso di 150 domande al minuto.
Inoltre, per ogni domanda, c’era l’indicazione di scuole per le quali ci si candidava: dalle 10 alle 20.

Ma quali sono le città per le quali sono giunte più richieste?

Milano e Monza sono in testa, con ben 41.528 disponibilità alle supplenze. A seguire, Bergamo.
Ma non è tutto. La sede della Cisl scuola cittadina – così come le altre nove sedi territoriali e quelle della Cgil – sono state prese d’assalto.
Ciò ha fatto sì che prima dell’estate si sospendesse il servizio di appuntamento online su prenotazione per le consulenze.
Ma la questione non è affatto semplice. Il problema maggiore è dato dalle enormi differenze tra le materie per le quali si richiedono insegnanti (soprattutto discipline scientifiche) e l’offerta.
Questa, infatti, varia tra materie giuridiche, letterarie o architettura.
E data la situazione, sembra che ci vorrà almeno un mese per sistemare tutti i supplenti nelle cattedre.
 
 
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