Per la Procura avrebbero lasciato senza cure la piccola, di appena 13 mesi, giunta in Pronto soccorso con una gastroenterite acuta

Sette infermiere sono state condannate a un anno di reclusione per omicidio colposo, con pena sospesa e non menzione, per la morte di una bimba nigeriana di appena 13 mesi deceduta a marzo 2010 presso l’Ospedale di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano. Condannato, in qualità di responsabile civile, anche il nosocomio che, assieme alle infermiere, dovrà risarcire i danni ai familiari della vittima in sede civile.

La piccola era giunta presso il Pronto soccorso della struttura sanitaria in ambulanza nel cuore della notte con i sintomi di una gastroenterite acuta. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, dopo una prima visita le venne negato il ricovero nel reparto di pediatria. I medici avrebbero infatti sottovalutato la gravità della situazione e solo dopo l’intervento dei carabinieri, richiesto dai genitori con il peggiorare delle condizioni della bimba, avrebbero acconsentito a ricoverarla. Ma nel corso della notte il personale sanitario non prestò le dovute cure alla piccola che morì a causa di un grave stato di disidratazione.

La vicenda aveva già visto la condanna in via definitiva di due medici che hanno dovuto versare alla famiglia 400mila euro. Il procedimento nei confronti delle infermiere, invece, è stato aperto dopo la trasmissione dei verbali delle loro deposizioni in aula da parte del Tribunale al termine del processo di primo grado nei confronti dell’unico medico che aveva scelto il rito ordinario; tali verbali hanno portato all’apertura di un’indagine bis che ha avuto esito con il giudizio di primo grado.

I legali delle imputate hanno già annunciato che, dopo il deposito delle motivazioni della sentenza,  ricorreranno in appello ritenendo le proprie assistite “destinatarie di un provvedimento eccessivamente grave” in quanto, a loro avviso, “le responsabilità non sono da imputare al personale infermieristico”.

Soddisfatto invece l’avvocato della famiglia della piccola vittima che ha annunciato, d’altra parte, l’avvio della causa civile nella speranza che l’Ospedale rifonda il danno. E anche il padre della bimba ha voluto rilasciare una dichiarazione: “Con la sentenza di oggi – ha affermato – possiamo dire che è stata finalmente fatta giustizia. Nostra figlia non doveva morire. Ora sono state riconosciute le responsabilità di chi ha sbagliato. Speriamo che cose come quella successa noi non accadano mai più. Non devono più morire bambini, qualsiasi sia il colore della loro pelle, in un modo così assurdo”.

 

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