Secondo l’Associazione italiana per la ricerca in sessuologia, quando si parla di impotenza maschile anche una sola défaillance può creare problemi

L’ impotenza maschile è un problema che affligge molti uomini. Quello che molti non sanno, però, è che basta anche una sola défaillance, un solo episodio di impotenza perché si inneschi un circolo vizioso.
Questo può infatti rappresentare un evento traumatico che innesca il circuito della paura, riproponendo la disfunzione erettile nel tempo, senza nessuna causa organica o psicologica ma solo emozionale.

A dirlo è il sessuologo Franco Avenia, presidente dell’Associazione italiana per la ricerca in sessuologia (Airs) e segretario generale della Società italiana di chirurgia genitale maschile.

Avenia, nel suo intervento al Simposio di Andro-sessuologia durante il XIII Congresso nazionale della Sicgem, in corso a Roma al Cnr è intervenuto sul tema della impotenza maschile.
“Si può stimare – afferma Avenia ad AdnKronos Salute – che circa un 50% di casi di disfunzione erettile dipenda da cause organiche, il 10% è conseguenza di un disturbo psicopatologico primario, come la depressione”.
Un altro 40%, per Avenia, ha invece cause psicogene.

Ma quali sono le cause della impotenza maschile?

Spesso è un eccessivo carico di stress, dovuto ad aspettative personali e sociali, a innescarla. La cosiddetta ansia da prestazione, ad esempio.
Questo carico di stress mal gestito alimenta il ‘circuito della paura’, che trasforma in un incubo la vita sessuale.
Un fenomeno “abbastanza diffuso, che vediamo soprattutto fra i giovani – ammette l’esperto – L’età dei primi rapporti sessuali si è abbassata di nuovo intorno ai 12-13 anni: i maschi sono meno smaliziati delle coetanee, ma piuttosto insicuri e preoccupati. E vanno in crisi”.
Questo cosiddetto circuito della paura “si forma nel caso di mancato ottenimento o perdita dell’erezione, in seguito a una forte situazione di stress, che genera nell’uomo un trauma – spiega Avenia – ovvero un alto livello di paura che va a fissarsi nella memoria emotiva, sia a livello cosciente sia incosciente”.

Come reagire in questi casi?

L’ottimismo è la chiave “e il soggetto è ottimista e sicuro di sé”.  Ma in caso di bassa autostima la risposta è la paura, che genera una serie di interrogativi e angoscia. “Questo meccanismo porta alla formazione di una traccia nella memoria emotiva, incosciente”, prosegue Avenia
E innescherà un circolo vizioso in cui la negatività, e l’ impotenza maschile, si autoalimentano.
“Se la volta successiva all’episodio di disfunzione erettile – dichiara l’esperto – l’uomo ha una bella erezione, comincia a rassicurarsi e il problema si risolve da solo”.
Altrimenti bisogna rivolgersi a uno specialista.
In quel caso si prescriveranno dei farmaci contro la impotenza. Questi “rendono sicuri del ‘risultato garantito’ e fungono un po’ da psicofarmaci in questi casi, oppure praticare tecniche anti-stress oppure entrambi gli approcci. Infine, si possono rendere espliciti i ricordi impliciti con tecniche di profondo rilassamento: si fanno riemergere le paure inconsce, in modo che il soggetto le affronti e le superi”.
Quello che sottolinea Avenia, però, è l’importanza della collaborazione tra andrologo e sessuologo. Che “si traduce in benefici enormi per il paziente, quanto a tempi e risultato ottenuto”.
 
 
 
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