Il capo gabinetto della Regione Toscana è indagato per corruzione. Avrebbe affidato un incarico di dirigente sanitario in cambio di voti

È stato indagato per corruzione Ledo Gori, capo gabinetto della Regione Toscana.
L’accusa? Gori avrebbe assegnato un incarico come dirigente sanitario in cambio di voti.
Gori è indagato per corruzione all’interno di una indagine della procura di Pisa che riguarda anche due medici, lo psichiatra Alfredo Sbrana e il direttore sanitario dell’Asl Toscana Nord Ovest, Mauro Maccari.

L’inchiesta che vede Gori indagato per corruzione è condotta dalla guardia di finanza e riguarderebbe fatti del 2015, quando era in corso la campagna elettorale per le regionali.

L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Flavia Alemi.
L’ipotesi per la quale si indaga a carico del capo gabinetto della Regione Toscana riguarda la presunta assegnazione di un incarico come dirigente sanitario in cambio di voti.
Gli accertamenti intendono verificare l’ipotesi per la quale Gori abbia assicurato la nomina a facente funzioni della psichiatria pisana di Sbrana in cambio di consensi alla candidatura di un politico.
Il suo ruolo sarebbe quindi stato quello di “collettore” di voti per sostenere la candidatura di un consigliere regionale.
Sembra che i tre indagati siano già stati interrogati.
Sbrana, assistito da Giulia Padovani, ha risposto alle domande degli inquirenti.

E mentre si addensano le ombre sulla figura di Ledo Gori, il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, lo difende.

Gori è, infatti, il braccio destro del governatore Rossi da sempre, fin dal suo primo incarico come assessore alla Salute.
A quel tempo era il capo della sua segreteria.
“È indagato come può capitare – commenta il governatore Rossi – Non ho dubbi, come tutti coloro che lo conoscono, sulla onestà e la correttezza di Ledo Gori”.
La procura pisana ha inoltre precisato che “l’indagine è in chiusura e alla vicenda, così come è contestata, è completamente estraneo il presidente della Regione”.
 
 
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