Secondo il professionista, tuttavia, il presunto caso di malpractice medica che ha portato al decesso di un paziente 55enne sarebbe solamente un pretesto per un suo allontanamento dall’Ospedale

Licenziato in tronco dopo la morte di un paziente di 55 anni. E’ quanto accaduto al primario del reparto di Emodinamica e Cardiologia del nosocomio Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, accusato di mancanza di etica professionale. Il camice bianco è stato coinvolto in un presunto caso di malpractice medica su cui la Procura di Santa Maria di Capua Vetere ha aperto un’inchiesta. Il suo nome figura sul registro degli indagati assieme a quelli di tutti i componenti dell’equipe medica che aveva realizzato l’intervento risultato fatale.

Il paziente, al momento del ricovero presentava varie patologie: fibrillazione atriale permanente in terapia con anticoagulanti, esiti di ictus cerebrali da embolia a partenza cardiaca e ipertensione arteriosa. L’uomo, operato per la chiusura “auricola atriale sinistra”, sarebbe morto per una complicazione polmonare sorta dopo l’intervento.

Dai primi accertamenti sarebbe emersa la mancanza, nella cartella clinica della vittima, di un fattore di rischio relativo all’anestesia. L’omissione, secondo quanto riportato dal Mattino, sarebbe da attribuire a uno specializzando che avrebbe dovuto registrare i dati sotto l’assistenza del medico.

Per quanto tale elemento non avrebbe nulla a che vedere con il decesso, il Direttore generale della struttura ha ritenuto di allontanare il professionista dall’Ospedale. Lo ha fatto applicando la Legge Madia, senza attendere eventuali passi da parte della magistratura.

Una decisione dietro la quale, secondo il medico, ci sarebbe la volontà di “cancellare l’Emodinamica h24 e la Cardiologia interventistica dall’ospedale di Caserta”.

Dopo lo scioglimento dell’Azienda ospedaliera per infiltrazione della camorra, la Commissione straordinaria ministeriale aveva organizzato la Cardiologia del nosocomio in due ripartizioni: Cardiologia d’emergenza con Emodinamica interventistica e Cardiologia Clinica.

Con l’avvento della nuova Direzione aziendale, secondo le indiscrezioni riportate dal Mattino, il primario si era visto spogliare della propria unità complessa. Aveva quindi deciso di presentare ricorso al Tar e di scrivere una denuncia in Procura. Il tutto, mentre l’azienda ospedaliera avrebbe tentato di inserire nell’organico un altro medico proveniente dalla branca diversa dell’Emodinamica.

Per il medico, dunque, l’incidente occorso a febbraio sarebbe solamente il pretesto per un suo allontanamento. “Cercavano un motivo per farmi fuori e ci sono riusciti”, afferma al quotidiano partenopeo, annunciando, tuttavia, l’impugnazione del provvedimento notificatogli lo scorso 22 maggio.

 

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