Rischio infarto? da oggi un nuovo test che permette di scoprire chi è a rischio infarto guardando il cuore attraverso una “TAC”

Se si è a rischio infarto, da oggi possiamo avvalerci di uno strumento diagnostico in più: una TAC particolare (dato che fino ad oggi la TAC risulta uno strumento usatissimo e già in uso normalmente per gli esami cardiologici) che si basa sull’osservazione dei colori dei tessuti e delle arterie che vanno a formare il cuore.
Infatti, più rossi appaiono i tessuti più sarà alto il grado di infiammazione di tessuti e arterie e, di conseguenza, maggiore sarà il pericolo di incorrere in un’infarto: questo è il brillante risultato prodotto dai ricercatori dell’università di Oxford, reso noto sulla rivista Science Translational Medicine. 
Il test si basa quindi sul livello di infiammazione e grasso depositato sulle arterie ed ha la capacità di cambiare radicalmente il trattamento di uno dei principali killer del mondo, l’infarto. Questo è quello che spiega uno degli autori del lavoro, Charalambos Antoniades.
Su 2000 TAC analizzate è stato riscontrato infatti che quando il livello di infiammazione dei tessuti sale, cambia il comportamento del grasso depositato sulle arterie, che tende a rompersi e, insieme, tutto il tessuto circostante cambia aspetto: grazie a queste differenze messe in risalto dalla TAC è possibile farsi un’idea del rischio di incorrere in un infarto.
Si può quindi agire in diversi modi: dato che il grasso e l’infiammazione dei tessuti del cuore sono le principali cause di arresto cardiaco, si può, ad esempio, agire per tempo prescrivendo delle terapie in soggetti anche apparentemente sani o, altrimenti, modificare le cure e i trattamenti alle persone che presentano un rischio cardiaco già noto.
Se la tecnica è rivoluzionaria così come sembra, nelle future sperimentazioni cliniche, che da qui in avanti la vedranno protagonista assoluta, potrà portare a terapie più efficaci e soprattutto più mirate per scongiurare una delle malattie potenzialmente fatali e scongiurare una delle prime cause di morte del mondo.
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