Oltre ai servizi ora anche le strutture ospedaliere cadono a pezzi. Letteralmente. Al San Giovanni una tegola su un’auto in sosta

Nell’ultima settimana diversi gli episodi che potevano finire male. All’ospedale San Giovanni un paio di giorni fa una tegola si è schiantata su una fiat 500 in sosta provocandole parecchi danni, tettuccio sfondato e parabrezza in frantumi. I vigili, transennando l’area, hanno ricostruito i fatti “accusando” un gabbiano di aver tolto la tegola e di averla poi lasciata cadere.
Qualche kilometro più lontano, all’ospedale Sant’Eugenio nel suo nuovo padiglione, altri disservizi riguardano gli ascensori, che funzionano male e dovrebbero servire pazienti, invalidi, personale medico e visitatori. Di otto presenti nell’edificio B, il nuovo padiglione appunto, sei sono fermi da tempo e gli altri due continuano a rompersi.
Pochi giorni fa un visitatore è rimasto intrappolato nell’ascensore e ha dovuto attendere quasi un’ora prima di poter uscire. Per fortuna si trattava di una persona senza particolari problemi di salute e non un paziente in attesa di qualche intervento urgente o cardiopatico e sempre per fortuna, viste le elevate temperature, non ha accusato malori ma ha deciso ugualmente di sporgere denuncia alla direzione sanitaria. La spiegazione ottenuta dall’ufficio farebbe riferimento alla presenza di un solo ascensorista in tutta la struttura sanitaria e dunque quando assente si possono creare disagi e ritardi.
Poche ore più tardi a rimanere bloccato nell’ascensore della stessa struttura all’altezza del quinto piano un chirurgo plastico che ha anch’egli atteso l’arrivo del tecnico arrivato più di un’ora dopo. I tentativi inutili delle persone presenti di forzare l’apertura dell’elevatore hanno comunque permesso che entrasse un po’ d’aria nello spazio ristretto e reso soffocante dalla temperatura dell’ascensore. Appena tornato all’aperto il medico ha ripreso il suo lavoro senza commentare.
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