In agosto anche la sanità va in vacanza, da Nord a Sud la metà di medici e infermieri è in ferie i posti letti diminuiscono di un terzo

È un copione che si ripete tutti gli anni. In estate, la sanità va in vacanza, ma ovviamente le malattie no. Da Nord a Sud interi reparti e gli studi dei medici di famiglia chiudono per ferie, e tutto finisce così per ricadere sui servizi di emergenza.
I quali sono già congestionati e sottodimensionati normalmente, e sembrano addirittura esplodere in agosto. A far riflettere sull’entità del problema è il numero di posti letto che viene tagliato in questo periodo: uno su tre.
Come riporta La Stampa in un lungo e dettagliato articolo, l’Ats, l’Agenzia sanitaria milanese, ha rilevato che questo mese saranno messi in pausa e riaperti dopo le ferie il 34,6% dei letti, quasi tremila sugli 8.546 normalmente funzionanti.
Ma le chiusure per letti e reparti scattano un po’ ovunque.
Al Santa Croce di Cuneo i reparti di oculistica e ginecologia sono in chiusura estiva. Chiuso il punto nascita di Vittorio Veneto fino a settembre.
Niente interventi chirurgici programmati all’Ospedale Sant’Anna di Como e chiusura dei servizi della week e day surgery, quelli che dovrebbero servire a ottimizzare i costi nella sanità, riducendo la permanenza in ospedale a sole 24 ore.
A Roma regna il caos e a gestire l’emergenza sono gli infermieri.
All’ospedale di Battipaglia, in provincia di Salerno, le sale operatorie di chirurgia, ortopedia e chirurgia del rachide chiudono a cavallo di ferragosto e i relativi interventi vengono rinviati a data da destinarsi.

A Cosenza non si può nemmeno pagare il ticket

A Cosenza poi, come riportato da La Stampa, si arriva al paradosso di non poter nemmeno pagare il ticket. Perché se la sanità va in vacanza, l’unico dipendente dell’azienda sanitaria di Castrovillari non è da meno. E’ andato in ferie e tornerà il 25 agosto.
Senza una sostituzione. Chi ha bisogno del medico va privatamente a tariffa piena.
E non c’è nemmeno un reale piano di potenziamento di luoghi di villeggiatura, affidato più che altro alla buona volontà dei singoli.
La Puglia, ad esempio, si è attrezzata e ha potenziato i presidi sanitari estivi lungo la costa, ma altrove le stanze sono vuote e i pazienti nei corridoi.
“Ormai abbiamo il tasso di posti letto per mille abitanti più basso d’Europa. Meno di 3,5 letti contro i 7 della Germania e i 6 della Francia”, afferma a La Stampa Carlo Palermo, Vice Segretario Nazionale dell’Anaao.
Si stima che negli ospedali mancano 10mila dottori, 20mila infermieri, più altri 30mila figure varie.
“Noi cerchiamo di scaglionare le ferie tra giugno e settembre. Ma il problema – denuncia Palermo – è che a causa dei ripetuti blocchi delle assunzioni abbiamo accumulato decine di migliaia di giornate di riposo non godute e 12milioni di ore di straordinario non retribuite”.
 
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