Ennesimo episodio di violenza in ospedale. Vittime dei sanitari minacciati da un uomo armato di coltello all’interno del pronto soccorso

Ancora violenze ai danni del personale medico: dei sanitari minacciati da un uomo armato di coltello nel pronto soccorso del Careggi hanno rischiato grosso.
Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio del 22 novembre scorso nel noto ospedale fiorentino. Qui, i sanitari minacciati da un uomo armato di coltello hanno richiesto interventi di tutela immediati.
In prima linea ci sono gli infermieri, come sempre la categoria più esposta a questo tipo di attacchi che sono sempre più frequenti.
Nel pomeriggio del 22 novembre è entrato in pronto soccorso un uomo.
Minacciava, scalciava e chiedeva di essere visitato subito. A quel punto, è stato disarmato, fortunatamente senza ferire nessuno, e denunciato. Illesi i sanitari minacciati.

Adesso, gli infermieri dell’Ipasvi e del Nursind chiedono interventi immediati per la loro incolumità.

“Si torna a parlare dei problemi di sicurezza negli ospedali e nei pronto soccorso – afferma Danilo Massai, presidente del Collegio Ipasvi Firenze-Pistoia – solo dopo l’ennesimo episodio grave. La realtà è che a ogni turno, giorno e notte, il personale sanitario vive in una situazione di rischio. Gli infermieri in particolare”.
Una situazione grave, che sollecita interventi rapidi.
“Non aspettiamo di arrivare a un punto di non ritorno. – prosegue Massai – C’è bisogno di agire subito, in sinergia con le istituzioni, per mettere a punto soluzioni operative ed efficienti che garantiscano a chi lavora in ambito sanitario la possibilità di lavorare in tranquillità e di tutelare la propria sicurezza, insieme a quella dei pazienti”.

Dello stesso avviso è stato Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind.

“Chiediamo di essere ricevuti subito dal Direttore Generale Monica Calamai – afferma Giannoni – il Pronto Soccorso di Careggi non garantisce le condizioni di sicurezza per chi ci lavora. Spesso sono le infermiere a trovarsi in prima linea, esposte al rischio più grave, anche durante i turni di notte”.
Un fenomeno che per Giannoni è in costante crescita.
“Servono interventi strutturali prima di tutto – prosegue il responsabile Nursind – per mettere al riparo chi si trova in prima linea dalle aggressioni e dargli il tempo di dare l’allarme. Non vogliamo che si ripeta un altro caso Prato, che costò la vita a una persona, prima che si presti attenzione alla questione sicurezza”.
 
 
 
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