Sei infermieri e tre operatori sanitari di Neurologia a casa per curarsi a causa della scabbia in reparto. Nursind denuncia condizioni del personale

Un altro caso di ‘epidemia’ di scabbia in reparto sta provocando diversi disagi all’ospedale di Ciriè, in provincia di Torino. Qui, a causa dell’alto numero di contagiati, i ricoveri nel reparto di Neurologia sono stati bloccati.

A essere contagiati per la scabbia in reparto sono stati sei infermieri e tre operatori sanitari.

Sembra incredibile, ma la scabbia avrebbe in poco tempo ‘decimato’ il personale del reparto di Neurologia dell’ospedale di Ciriè.

Il microscopico acaro, dopo aver contagiato gli infermieri e gli operatori socio sanitari, potrebbe aver attaccato anche altri sanitari.

Attualmente, infatti, anche altri loro colleghi sono in attesa di essere sottoposti ad ulteriori controlli da parte dei dermatologi.

Una situazione seria, che in breve tempo ha assunto i caratteri dell’emergenza per l’alto numero di persone coinvolte.

Al punto che ieri, la direzione dell’Asl To4 è stata obbligata a decidere per il blocco dei ricoveri in reparto a Neurologia.

Chi invece preferisce tenere a bada gli allarmismi, è Angelo Scarcello, il direttore sanitario dell’ospedale di Ciriè.

“Non è proprio il caso di creare allarmismo – dichiara – abbiamo solo chiesto, in questo fine settimana, di appoggiarci a qualche altro reparto, anche per permettere la disinfestazione delle stanze”.

Secondo Scarcello, la scabbia in reparto sarebbe arrivata, diffondendosi rapidamente tra i dipendenti, portata da un paziente proveniente dall’esterno, dove viveva in un ambiente caratterizzato da poca igiene.

Di diverso avviso, però, è il Nursind.

“Con l’organico rimasto non sarà possibile garantire in sicurezza l’assistenza ai ricoverati – denuncia Giuseppe Summa, il segretario territoriale del sindacato degli infermieri – né tanto meno si può continuare a chiedere al personale, oramai esausto, di prolungare il turno di lavoro anche a dodici ore”.

Ma, per il Nursind, l’aspetto di una “gravità inaudita è che gli infermieri e gli oss assenti siano stati integrati con una sola unità di supporto. Questo, nonostante il carico assistenziale sia ulteriormente aggravato dalla necessità di dover trattare i degenti presenti con bagni a letto, come vuole una direttiva ministeriale”.

Nella lettera che il sindacato ha inviato al direttore generale dell’azienda Lorenzo Ardissone, si chiede anche il perché della gestione carente di questa emergenza.

Ma soprattutto in che modo, scrive il Nursind, “si sia arrivati a questo punto quando, ad inizio di ogni anno, le aziende predispongono un piano per affrontare le situazioni di emergenza. A maggior ragione per un reparto che è passato da 20 a 30 posti letto”.

Il sindacato ha quindi chiesto alla direzione dell’azienda di chiedere supporto ad altri ospedali per i ricoveri.

“Purtroppo in un ambiente di ospedale può capitare che si diffonda la scabbia che, comunque, si debella con una pomata in pochi giorni – riflette ancora il dottor Scarcello -. Per quanto riguarda il personale sono stati ridistribuiti i turni e, lunedì prossimo, arriveranno rinforzi esterni”.

 

 

 

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