Pubblicati i dati sul sistema di sorveglianza su strada dell’uso dei dispositivi di sicurezza nell’ambito del Progetto Ulisse 

Solo quattro automobilisti su 10 usano il seggiolino per bambini, mentre appena un passeggero su 10 utilizza le cinture posteriori in automobile; al sud anche l’utilizzo delle cinture anteriori presenta una percentuale allarmante inferiore al 35%.

Sono queste le principali criticità che emergono dal sistema di sorveglianza su strada dell’uso dei dispositivi di sicurezza effettuato nell’ambito del Progetto Ulisse, condotto dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La rete di rilevazione ha consentito di disporre di osservazioni sull’uso delle cinture di sicurezza anteriori, cinture di sicurezza posteriori, casco sulle due ruote motorizzate, seggiolini per bambini e cellulare alla guida provenienti da 19 città distribuite su tutto il territorio nazionale che interessano una popolazione residente di oltre 9 milioni di abitanti, pari al 14,8% della popolazione italiana. Le rilevazioni sono state effettuate in zona Urbana Centrale, Urbana Periferica e in alcuni casi anche Extraurbana e hanno interessato oltre 185mila utenti.

Il dato più incoraggiante è quello relativo all’uso del casco, indossato da più del 90% dei motociclisti anche se, soprattutto nelle Regioni meridionali, una quota consistente di centauri ha l’abitudine di tenerlo slacciato o non correttamente allacciato.

L’utilizzo del casco, assieme a quello delle cinture di sicurezza sui sedili anteriori è stato sempre presente nelle rilevazioni di Ulisse. A questo proposito va notato che la modifica del codice della strada e l’introduzione della patente a punti hanno prodotto immediati risultati, in primis proprio il repentino incremento dell’uso di cinture e casco.

L’uso delle cinture di sicurezza, in particolare, è più che raddoppiato, passando dal 30% al 70% a livello nazionale. Ma se al Nord sembra essere rimasto costante nel tempo, attestandosi in media attorno all’80%, il Centro presenta una leggera ma progressiva flessione di circa 5 punti percentuali mentre il Sud mostra un allarmante crollo dell’uso delle cinture, di oltre 20 punti percentuali, tanto che oggi si è più vicini ai valori osservati prima della patente a punti che non a quelli immediatamente successivi alla sua introduzione.

I dati sull’uso del cellulare alla guida, infine, meritano un discorso a parte. La prevalenza d’uso del cellulare si attesta attorno ad una media di poco superiore al 5% ma, in base a quanto emerge da questionari o indagini telefoniche, sembra una percentuale sottostimata. Tuttavia, “poiché il rischio dovuto all’uso del cellulare si concretizza solo nel momento in cui il cellulare viene utilizzato per telefonare o rispondere ai messaggi, il modo migliore per quantificare questo rischio – afferma Marco Giustini, responsabile del sistema Ulisse – è proprio la rilevazione su strada, perché il dato osservato su strada è l’unico che tiene conto sia di quanti guidatori usano in maniera impropria il cellulare sia per quanto tempo il cellulare viene usato durante la guida. In termini di salute pubblica – prosegue Giustini – serve a poco fare un’indagine per sapere quanta gente usa il cellulare mentre guida se non si sa anche per quanto tempo il cellulare viene utilizzato”.

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui