I ricercatori della Boston University School of Medicine avrebbero scopero la dannosità degli aromi delle sigarette elettroniche, valutandone gli effetti a breve termine. Causerebbero disfunzione endoteliale.

Chi pensava che le sigarette elettroniche aromatizzate fossero del tutto innocue dovrà purtroppo ricredersi.

Secondo uno studio condotto dalla Boston University School of Medicine, le e-cig con aromi causerebbero disfunzioni endoteliali. Lo studio è stato supportato dal National Heart, Lung and Blood Institute (NHLBI), dal Center for Tobacco Products (CTP) della FDA e dall’ American Heart Association Mentored Clinical and Population Research Award.

Come noto, l’uso delle sigarette elettroniche aromatizzate e non è in crescita esponenziale. Molti però ritengono che “svapare” quelle con aromi sia ancora meno pericoloso.

Queste fragranze, infatti, fanno percepire come meno dannose le sigarette elettroniche aromatizzate rispetto al quelle tradizionali.

Al momento si stanno conducendo diversi studi a riguardo, ma non si sa ancora molto di possibili danni a carico dei vasi, né di eventuali effetti dannosi degli aromi.

Quel che è conclamato, però, sono i danni delle sigarette tradizionali a carico dell’apparato cardio-circolatorio. Eppure, sottovalutare le sigarette elettroniche a molti studiosi non è sembrata una buona idea dal principio.

Il problema, però, è che le e-cig risalgono solo all’inizio degli anni 2000 e, dunque, manca la profondità temporale per apprezzare l’eventuale comparsa di danni a carico di vari organi e apparati.

Qualche studio sul rischio cardiovascolare è stato condotto, ma nessuno che abbia valutato a fondo gli effetti delle sostanze aromatizzanti.

Lo studio

I ricercatori della Boston University School of Medicine (BUSM) sono andati a valutare gli effetti a breve termine di 9 aromi addizionati ai prodotti del tabacco.

In particolare, hanno approfondito gli effetti a carico delle cellule endoteliali, quelle che rivestono i vasi sanguigni.

Secondo lo studio, le cellule endoteliali dei partecipanti che facevano uso di sigarette addizionate o meno con mentolo, mostravano una ridotta produzione di nitrossido, rispetto alle cellule endoteliali dei non fumatori.

I ricercatori americani hanno quindi cimentato delle cellule endoteliali isolate da non fumatori con mentolo o eugenolo. Questo ha ridotto la produzione di nitrossido.

Per valutare ancora meglio gli effetti degli aromi sul fenotipo delle cellule endoteliali, sono state utilizzate delle cellule endoteliali di aorta umana.

Queste sono state incubate con vanillina, mentolo, cinnamaldeide, eugenolo, dimetilpirazina, diacetile, acetato di isoamil, eucaliptolo e acetil pirazina per 90 minuti.

A quel punto è stato misurato il numero di cellule morte, la produzione di radicali liberi, l’espressione di interleuchina-6 (marcatore proinfiammatorio) e la produzione di ossido nitrico.

Ebbene, la produzione di radicali liberi e la morte cellulare veniva indotta solo da elevate concentrazioni delle sostanze aromatizzanti.

Inoltre, in presenza di dosaggi più bassi, gli aromi portavano infiammazione. Oltre a una ridotta produzione di ossido nitrico, consistenti con uno stato di disfunzione endoteliale.

I ricercatori hanno quindi dedotto che l’esposizione dei vasi agli additivi aromatizzanti riduce il rilascio delle sostanze chimiche (il nitrossido). Sostanze normalmente rilasciate al fine di favorire il flusso sanguigno e aumenta gli indici di infiammazione.

Si tratta, in entrambi i casi, di indicatori di tossicità a breve termine.

Secondo Jessica Fetterman, professore associato di medicina presso la BUSM, i risultati “dimostrano che gli additivi aromatizzanti hanno un’azione tossica diretta sui vasi sanguigni ed effetti indesiderati che potrebbero avere, sul lungo periodo, una rilevanza in termini di tossicità cardiovascolare, simile a quella delle sigarette tradizionali”.

 

 

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