Lo strumento è stato previsto dalla riforma forense del 2012 con l’obiettivo di orientare e informare i cittadini e ridurre i contenziosi nelle aule di Tribunale

Poco meno di quattro anni fa, il 4 maggio 2013, entrava in vigore il regolamento attuativo del Consiglio nazionale forense che, in base a quanto previsto dalla riforma forense del 2012, ha introdotto nel nostro ordinamento gli ‘sportelli del cittadino’; un servizio gratuito volto ad informare e orientare i cittadini con specifico riferimento ai sistemi alternativi di risoluzione delle controversie previsto con l’obiettivo di alleggerire l‘attività dei Tribunali.
Nello specifico lo sportello è adibito per fornire gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta informazioni circa le formalità necessarie per il conferimento dell’incarico, compresi tutti diritti e gli obblighi che ne conseguono; la possibilità di tentare una conciliazione per il tramite del Consiglio dell’Ordine nel caso in cui non si riesca a raggiungere un accordo con il proprio avvocato in ordine al compenso; i diversi strumenti di tutela che l’ordinamento mette a disposizione dei cittadini, l’indicazione dei tempi che potenzialmente essi richiedono per la risoluzione delle controversie, i costi che comportano; i sistemi alternativi per la risoluzione delle controversie e quali vantaggi comportano in termini di costi e di tempi; le modalità e requisiti per beneficiare della difesa d’ufficio e del patrocinio a spese dello Stato. Gli sportelli, invece, non possono mai svolgere consulenza legale né dare informazioni sui giudizi pendenti.
Il regolamento prevedeva per i vari consigli dell’ordine che gli sportelli fossero attivati entro il 30 novembre del 2013, ma, allo stato, gli ordini che si sono adeguati sono pochi e lo strumento in molte zone del nostro Paese non ha spiegato alcun effetto.
Non mancano tuttavia le esperienze positive: è il caso ad esempio di Bologna, dove lo sportello è stato istituito in collaborazione con l’amministrazione comunale nell’ambito del cosiddetto “patto per la giustizia”; ma lo sportello funziona anche a Milano – prima città italiana in cui è stato adottato lo strumento, attivo tutte le mattine dal lunedì al venerdì – e quello e ad Arezzo, dove il Comune e l’Ordine degli Avvocati hanno sottoscritto un’apposita convenzione nell’ambito del più grande progetto ‘Arezzo città sicura e coesa’.
Laddove funzionanti, come da regolamento gli sportelli sono gestiti da avvocati iscritti in un apposito elenco tenuto e aggiornato dal consiglio dell’ordine di appartenenza. Per potersi occupare del servizio, i legali devono imprescindibilmente essere in regola con tutti gli adempimenti formativi, disciplinari e amministrativi. Sono inoltre stabilite delle incompatibilità al fine di evitare l’accaparramento di clientela.

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