Il caso della trasmissione di Rai 2 Virus, che nel corso della puntata dello scorso 12 maggio ha ospitato un lungo intervento del giornalista Red Ronnie che ha definito “demenziale” e “assurdo” vaccinare i bambini, continua a far sentire la propria eco.

Con l’obiettivo di evitare che casi simili si ripetano in futuro, igienisti, pediatri e medici di medicina generale hanno ritenuto di rivolgersi direttamente al Ministro della Salute Lorenzin, affinché solleciti sul punto l’attenzione della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai.

La Società Italiana di Igiene (SItI), la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), la Società Italiana di Pediatria (SIP) e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) hanno scritto al Ministro per lanciare l’allarme sul fatto che “il discredito gettato sui vaccini da parte di interlocutori non competenti, ma solo portatori di proprie indimostrate visioni e ideologie personali sul tema, si configura come un procurato allarme a genitori sempre più disorientati di fronte a affermazioni sconcertanti” volte a sostenere che “i vaccini sono pericolosi e danneggiano la salute dei bambini”.

Il problema, secondo le società scientifiche, è reso ancora più grave dal fatto che quello registrato la scorsa settimana è solo “l’ultimo di una serie di episodi che aprono preoccupanti interrogativi su come nelle redazioni giornalistiche si confonda troppo spesso il legittimo e opportuno confronto di opinioni con il dovere di fornire informazioni corrette per il bene degli individui e delle collettività”.

Nella trasmissione sarebbe stato lasciato troppo spazio ai portatori di “teorie non dimostrate” e non abbastanza a chi “era stato chiamato a portare la voce della scienza”, secondo cui “l’unica verità è che le vaccinazioni sono uno degli strumenti più efficaci messo a disposizione dalla scienza con esempi fin troppo evidenti: il vaiolo provocava ogni anno 5 milioni di morti ed è scomparso; oggi abbiamo 2,5 milioni di morti ogni anno in meno per malattie prevenute dai vaccini; non vediamo più persone morte o paralizzate a causa della poliomielite”.

La conclusione di SitI, FIMP, SIP e Fimmg è che “la televisione pubblica (sostenuta dai contribuenti) non dovrebbe a nostro avviso contribuire a diffondere teorie e comportamenti scientificamente non provati. Ne andrebbe del significato stesso di servizio pubblico”.

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