Il numero verde 1500 sulle liste di attesa servirà per dare informazioni a cittadini e raccogliere segnalazioni. Sarà attivo dal lunedì al venerdì.

Da lunedì 8 ottobre ha preso il via il numero di pubblica utilità 1500, attivato dal Ministero della Salute per avere informazioni riguardo alle liste di attesa.

Il numero verde  1500, che per il momento è un progetto sperimentale della durata di tre mesi.

Esso sarà attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 16.

Al numero 1500 risponderanno i dirigenti del ministero per informare sulle modalità di accesso alle prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale e raccogliere informazioni sulle esperienze dei cittadini.

Come illustrato dal sito del ministero, sarà possibile segnalare la propria esperienza anche attraverso un modulo raccolta informazioni online.

Tutti i dati raccolti saranno analizzati per promuovere interventi migliorativi di concerto con le Regioni e le Province autonome. Infatti, a queste competono programmazione e organizzazione dei servizi sanitari.

Come si legge sul sito del Ministero, “in considerazione della rilevanza del tema e dei ritardi che si sono verificati negli ultimi anni, ha avviato un percorso per arrivare, grazie anche alla collaborazione di ciascun cittadino, a provvedimenti concreti volti a migliorare il sistema e a ridurre i tempi di attesa in modo equo e uniforme su tutto il territorio nazionale”.

Ed è proprio in tale percorso che si inserisce la sperimentazione del numero di pubblica utilità 1500.

Lo scopo è ascoltare di più i cittadini per realizzare un nuovo Piano nazionale di governo delle liste di attesa, in accordo con le Regioni e Province autonome.

Come noto, il Piano nazionale ora in vigore prevede un ambito di garanzia sui tempi massimi di attesa per 58 tra prestazioni ambulatoriali e ricoveri. Oltre naturalmente che per specifici percorsi di cura relativi alle malattie cardiologiche e ai tumori.

Il nuovo Piano, afferma il ministero della Salute, “sarà finalizzato al miglioramento degli standard di garanzia con la proficua collaborazione di Regioni e Province autonome”.

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