Il piccolo sarebbe deceduto a causa di una ‘cessazione irreversibile delle funzioni cerebrali’, compromesse da un batterio non ancora identificato

Sarebbe morto a causa di una ‘cessazione irreversibile delle funzioni cerebrali’ Francesco, il bambino deceduto all’ospedale di Ancona, dove era giunto già in coma dal nosocomio di Urbino. Il piccolo per 15 giorni era stato curato a casa per un’otite bilaterale batterica con i rimedi preparati dall’omeopata a cui si erano rivolti i genitori. E’ quanto emerge dall’esame autoptico, i cui esiti saranno tuttavia resi noti entro 60 giorni. All’origine dell’infiammazione che ha compromesso le funzioni cerebrali del bambino vi sarebbe un batterio non ancora identificato. L’anatomopatologo ha inoltre eseguito ulteriori indagini per escludere possibili concause del decesso.
I genitori intanto sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura con l’ipotesi di reato di concorso di omicidio colposo. Indagato per omicidio colposo anche l’omeopata, che peraltro rischia la sospensione, se non la radiazione dall’Ordine dei medici, nonostante fino ad oggi non avesse ricevuto alcuna segnalazione.
E proprio nei giorni in cui le cure omeopatiche sono al centro di un animato dibattito scaturito dalla drammatica vicenda di Francesco, sta per entrare in vigore nel nostro Paese una normativa europea che porterà a una consistente riduzione dei farmaci presenti sul mercato appartenenti a tale categoria.
L’Italia ha infatti recepito una direttiva comunitaria del 2006 che impone alle aziende produttrici di ritirare dal commercio, entro il 30 giugno del 2018, quei farmaci che per i quali non venga presentata all’Aifa, entro il 30 giugno 2017, la documentazione necessaria per ottenere l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio, secondo una procedura che non ne richiede la dimostrazione di efficacia ma solamente della sicurezza, ma che risulta onerosa e complicata.
Una stretta che avrebbe già prodotto le prime conseguenze. Nel 2016, infatti, si è registrato un calo del 7,4% dei prodotti venduti e un calo del 4,8% del fatturato, passato nel giro di un anno da 300 a 285 milioni annui. Secondo una stima di Omeoimprese, l’Associazione che rappresenta i produttori del settore, i dossier di registrazione richiesti da Aifa porteranno addirittura a un dimezzamento dei prodotti presenti sul mercato, dagli attuali 13mila a non più di 6mila.

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