Da agosto, in provincia di Roma, si sono manifestati diversi casi di chikungunya, la malattia infettiva trasmessa da punture di zanzare.
Gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità invitano alla calma, il rischio di diffusione del virus chikungunya è basso. E non sembrano esserci focolai.
Si tratta di un virus, trasmesso dalle punture di zanzare, che porta febbre molto alta e dolori articolari. Di fatto, si hanno i primi segni della malattia già a metà Settecento, in Indonesia. Ma la prima epidemia certificata risale al 1959, in Tanzania.
I sintomi
In Europa i primi casi sono del 2007 e sono stati documentati a Ravenna, dove il virus ha colpito 250 persone. La patologia si manifesta attraverso febbre alta, brividi, nausea, vomito, artralgia. Spesso i pazienti restano a riposo proprio a causa delle difficoltà a deambulare.
Nei bambini i sintomi possono essere accompagnati da un esantema maculopapulare pruriginoso. La patologia, in genere, passa in pochi giorni, ma i dolori alle articolazioni possono durare per diversi mesi.
Possono, tuttavia, esserci delle complicazioni, anche se il virus chikungunya è letale in rarissimi casi, e spesso negli anziani già affetti da altre patologie. Le complicazioni possono essere, molto raramente , di natura emorragica, ma non grave, entro 3-5 giorni, o neurologica, soprattutto nei bambini.
Il virus chikungunya viene trasmesso attraverso la puntura di zanzare infette, del genere Aedes, presente nelle zone rurali e, in genere, assente nei centri urbani. Ma può essere trasmesso anche dalla zanzara tigre.
I metodi preventivi sono quelli consueti, soprattutto se si va in zone colpite dal virus chikungunya. Per tanto si invita a portare abiti chiari, con braccia e gambe coperte, e ad usare repellenti per le zanzare, sulle parti scoperte.
Inoltre, in caso di febbre, se seguita da dolori articolari, si consiglia di rivolgersi al proprio medico.
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