Dopo l’incontro di ieri, la Sisac tra una settimana ascolterà le proposte dei sindacati per poi procedere alla stesura di un nuovo testo

Si è svolta ieri la riunione in programma tra Sisac e sindacati incentrata sul rinnovo della convenzione dei medici di medicina generale. Un incontro in cui, come spiegato dal segretario della Fimmg, Giacomo Milillo, “non si è esaminata la bozza ma si è convenuto su un metodo di lavoro che prevede che nella prossima riunione fissata per il 19 luglio ogni sindacato presenti ciascuno in modo separato un modello di accordo”. Appuntamento quindi tra sette giorni; la Sisac ascolterà le proposte delle organizzazioni sindacali per poi presentare, dopo l’estate, un nuovo articolato della convenzione nel tentativo di trovare un equilibrio tra le posizioni delle OOSS e le esigenze delle Regioni, incentrate principalmente sul controllo della spesa e sul funzionamento del nuovo modello di cure primarie.

L’appuntamento di ieri ha comunque fatto registrare la soddisfazione di Fimmg e Snami per l’atteggiamento di apertura della Sisac. “Certamente – ha commentato il segretario Fimmg Milillo – la riunione con la Sisac è stata positiva e conferma la volontà della Struttura di venire incontro alle nostre richieste. Purtroppo in questi mesi abbiamo notato una contraddizione tra detto e scritto e pensiamo per questo che vi siano delle resistenze regionali. Per noi la nuova convenzione deve essere un contratto firmato da due parti che devono stare sullo stesso piano: diritti e sanzioni devono esserci per tutti. E in questo senso crediamo per esempio che ci sia un’eccessiva invasività del regolamento delle AFT, che limita l’autonomia professionale del medico nel raggiungimento degli obiettivi”.

Sulla stessa linea si è espresso lo Snami. “Ci rivedremo nuovamente fra una settimana – ha dichiarato il presidente nazionale Angelo Testa – in un incontro in cui i Sindacati porteranno le loro proposte in riferimento soprattutto al ruolo unico, le Aft, il ruolo giuridico del medico e i procedimenti disciplinari; in seguito verrà rimodulato l’articolato e ci si aggiornerà a dopo l’estate. I nostri punti irrinunciabili già ribaditi in più occasioni saranno sostanzialmente basati su alcune tematiche di fondo che la parte pubblica deve formalizzare: chi fa e cosa fa, non perdere ore e posti di lavoro per la continuità assistenziale, la tutela delle nuove generazioni mediche”.

Anche lo Smi ha accolto con soddisfazione la disponibilità del presidente della Sisac, Vincenzo Pomo, a raccogliere nuove riformulazioni della bozza di convenzione, pur chiedendo di valutare l’illegittimità dell’Atto di indirizzo. “Per non finire nei prossimi mesi nelle aule dei tribunali – ha spiegato il segretario Pina Onotri – rimane la richiesta di prendere in seria considerazione il parere giuridico che traccia chiaramente i profili di illegittimità dell’Atto di indirizzo. La continuità assistenziale e l’emergenza hanno percorsi e finalità diverse anche se sinergiche. Lo stabiliscono all’interno di una organizzazione di servizi sul territorio h24, tanto la legge Balduzzi, quanto il Patto per la Salute. L’h16 e lo smantellamento della guardia medica notturna è da ritirare. Consegneremo le conclusioni del parere alla Sisac la prossima settimana. L’invito è che la Sisac intervenga chiedendo alla Conferenza delle Regioni che si riveda il documento, uniformandolo alla legislazione vigente. Non solo: andiamo alle risorse che non ci sono. Non possiamo in questa ottica non tener presente della recente sentenza della Corte costituzionale che ha ritenuto illegittimo il blocco dei contratti e quello retributivo, ribadendo che non vi può essere un rinnovo ad isorisorse. Questa impostazione è da applicare anche ai medici convenzionati”.

E in serata si è consumata l’ennesima schermaglia proprio tra lo Smi e la Fimmg. La Federazione dei medici di medicina generale ha infatti diramato una nota in cui si critica il Sindacato dei medici italiani per la sua lotta contro l’Atto di indirizzo. “A fronte di una posizione condivisa – afferma la Fimmg – sul metodo da praticare per il proseguo delle trattative, proposta da Fimmg, accettata da Sisac e apparentemente anche dalle altre OOSS presenti al tavolo di trattativa odierno, si assiste a distanza di poche ore all’espressione di posizioni contradditorie da parte di una sigla sindacale”. Per la Fimmg  “è ormai evidente a tutti che la modalità di confronto, in particolare di una sigla sindacale, è pretestuosa e improduttiva. Pertanto abbiamo avanzato formalmente alla Sisac la richiesta di un tavolo sindacale separato per consentire alla trattativa di procedere concretamente senza perdersi in polemiche strumentali, necessarie a coprire l’assenza di contenuti e di un progetto che dia futuro alla Medicina Generale”.

A conclusione della nota vi è anche spazio per una critica al coordinatore della Sisac Pomo, che ha dichiarato l’impossibilità realizzativa dello streaming delle trattative per vincoli legislativi. “I medici di medicina generale – conclude la Fimmg –  avrebbero il diritto di constatare direttamente l’incoerenza di chi in conferenza stampa sconfessa quanto poco prima affermato in trattativa, compresa la disponibilità dichiarata a confrontarsi sui temi specifici dell’Atto di indirizzo che si sono sempre contestati”.

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