Il decreto per le società scientifiche e delle associazioni delle professioni sanitarie prevede i requisiti per l’iscrizione dettati dalla legge Gelli

Le associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie, secondo quanto previsto dal decreto per le società scientifiche, hanno 90 giorni dalla pubblicazione sulla GU per iscriversi nell’elenco e poi poter dettare le linee guida.
La nuova disposizione è prevista nel decreto del ministero della Salute 2 agosto 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 10 agosto 2017.

Le domande

Le domande devono essere inviate alla  Direzione  generale  delle   professioni sanitarie e delle risorse  umane  del  Servizio  sanitario  nazionale del ministero. I moduli sono scaricabili dal portale istituzionale del ministero alla Salute, unitamente alle dichiarazioni previste dal DPR 445/2000 (Testo Unico sulla documentazione amministrativa).

La documentazione

La documentazione deve accreditare la rilevanza nazionale delle società scientifiche ed associazioni, dimostrando una rappresentanza della stessa in almeno dodici regioni e province autonome.  Possono richiedere l’iscrizione anche gli enti in associazione con altre società, della  stessa professione, specialità o disciplina.
Il numero di rappresentanti, richiesto dal decreto per le società scientifiche, deve essere del 30 per cento dei professionisti che svolgono la funzione in quella materia o settore, in quel territorio, e non sono ancora in pensione.
È richiesta anche l’assenza, nell’atto costitutivo, della finalità di lucro dell’ente, ed è necessario dimostrare l’indipendenza della società scientifica da qualsiasi attività imprenditoriale.

Pubblicazioni scientifiche

Il decreto per le società scientifiche prevede, inoltre, sia dimostrata la produzione di pubblicazioni scientifiche, costantemente aggiornate, sul portale dell’ente. E bisogna che l’associazione, nello statuto, preveda di non svolgere alcuna attività sindacale e che le cariche sociali non siano retribuite.

Le attività

Inoltre, è necessario che la maggior parte degli associati partecipi alle attività delle associazioni, come ad esempio gli incontri. E che abbia un peso nelle scelte dell’ente. La rappresentatività dei medici di medicina generale si abbassa al 15 per cento, rispetto al 30 per cento dei professionisti che operano nel campo scientifico, in specialità e discipline attinenti a quella di cui si occupa l’ente in questione.
 
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