Corte d’Appello civile di Genova: l’Asl 5 deve pagare 2,5 milioni a una 16enne, rimasta disabile per errori durante il parto
L’ultimo verdetto è della Corte d’Appello civile di Genova, e condanna l’azienda sanitaria, intenzionata a ricorrere in Cassazione. L’Asl 5 deve risarcire una ragazza disabile per errori durante il parto, avvenuto nel 2005. Come riporta La Nazione, la sentenza – conseguenza dell’impugnazione da parte dell’Asl delle sentenze emesse, su vari profili, dal Tribunale della Spezia – si risolve in un salasso per le casse dell’ente pubblico. La condanna è al pagamento di 2 milioni e 500mila euro in conseguenza del riconoscimento dei danni patrimoniali e morali per la ragazzina e per i suoi genitori. I familiari, ottenendo il riconoscimento del cosiddetto danno riflesso, hanno innescato un pronunciamento pilota; in materia di danni da errore da parto che si riflettono sulla complicazioni di vita delle persone chiamate ad assistere chi è vittima dei primi, la prescrizione è di 10 anni. L’Asl 5 riteneva che lo spettro temporale capace di far decadere l’azione fosse di 5 anni e, poiché i genitori avevano agito dopo questo termine dal momento della nascita della piccola, aveva contrastato l’istanza. Ha invece fatto presa sui giudici l’argomentazione “estensiva” del legale della 16enne. Il danno riflesso quantificato in appello ammonta a 780mila euro. D’altro canto, però, l’ammontare dei danni non patrimoniali riconosciuti alla ragazza non ha raggiunto la soglia delle aspettative, avendo la Corte d’appello ridotto del 35 per cento il quantum che invece era stato definito in primo grado alla Spezia. Il taglio, in pratica, è di 780mila euro. Secondo la pronuncia di secondo grado, la nascita prematura della piccola è da considerare una causa parziale dell’effetto-invalidità, al netto dell’agire tardivo dei medici, già oggetto dei rilievi che hanno portato alla condanna dell’Asl al risarcimento milionario. Il legale della famiglia intende impugnare sul punto la sentenza in Cassazione, sostenendo che la circostanza della nascita prematura, se i medici avessero agito con tempestività e rigore professionale, non avrebbe avuto le conseguenze che ha avuto sulla piccola.
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