Il fenomeno riguarderebbe il 20 per cento delle coppie italiane, mentre sarebbero in aumento anche i casi di separazione per motivi fiscali

“Un esercito di coppie infelici che sono lo specchio più evidente dei tempi nei quali viviamo”.  Così il Presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti, Gian Ettore Gassani, fotografa il fenomeno delle separazioni in casa che, secondo le sue stime, riguarderebbe addirittura una coppia ogni cinque nel nostro Paese.
Tra i motivi di questa ‘anomalia tutta italiana’ vi sarebbero, tra gli altri, l’incapacità di affrontare l’iter della separazione o la sensibilità nei confronti dei figli, ma la motivazione principale sarebbe di natura economica, Molte coppie deciderebbero di continuare  vivere sotto lo stesso tetto, pur essendo in crisi,  in ragione dei costi del divorzio.
Del resto, spiega Gassani, nel 50 per cento dei casi di separazione o di divorzio “lo sgretolamento del nucleo familiare produce situazioni di indigenza, specie quando devono essere mantenuti i figli minorenni”.
“Relativamente alle fasce economicamente più deboli e a stipendio fisso, è facilmente intuibile quanto una famiglia in cui lavora solo l’uomo sia inevitabilmente condannata alla povertà, atteso che la separazione comporta necessità di affrontare spese per due abitazioni ed il raddoppio di tutte quelle necessarie per vivere”.
A fronte di chi decide di condurre una vita da separati in casa, di converso, sarebbe in crescita anche il fenomeno che riguarda le coppie che decidono invece di simulare la separazione per pagare meno tasse. Insomma, una situazione paradossale in cui, conclude il presidente Aim, “anche una scelta libera e consapevole quale il diritto di separarsi o divorziare sta diventando un vero e proprio lusso”.

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