Un bimbo di 4 anni è stato escluso da scuola in quanto non in regola con le vaccinazioni obbligatorie. La famiglia starebbe valutando l’opportunità di chiedere un risarcimento danni
La madre di un bambino di quattro anni che frequenta un asilo vuol far causa al Comune di Sarzana, in Liguria. Il piccolo è infatti stato escluso da scuola in quanto non in regola con le vaccinazioni obbligatorie. L’espulsione risalirebbe all’11 marzo. I documenti dovevano essere presentati entro il 10 marzo.
“Mio figlio – denuncia la donna – ha subito un trama, piange e mi chiede ‘Perché non mi vogliono più a scuola?’ Siamo stati trattati come bestie, abbiamo subito un sopruso morale dalla scuola e dall’ufficio comunale”.
“La data del 10 marzo – spiega l’avvocato della mamma – era valida solo per chi aveva presentato l’autocertificazione. La mia assistita ha presentato il documento che attesta un appuntamento in Asl per ottemperare ai vaccini in data 11 aprile. A mio parere il bambino doveva rimanere a scuola. Ci sono altri bambini nelle stesse condizioni e non sono stati espulsi”
Il legale fa sapere che non sarà presentato ricorso al Tar, pur essendo facoltà della famiglia.
“Stiamo valutando la possibilità di presentare denuncia su come sono stati trattati madre e figlio e l’opportunità di chiedere un risarcimento danni”.
Il Comune, dal suo canto, specifica che ai fini della regolarità con le vaccinazioni obbligatorie non basta l’appuntamento alla Asl. La famiglia avrebbe dovuto presentare prima tutta la documentazione richiesta. “La sospensione – fanno sapere dagli uffici municipali – sarà riconsiderata al momento in cui arriverà idonea documentazione sulla situazione vaccinale dell’alunno. La presentazione della documentazione, compresa la prenotazione per appuntamento vaccinale doveva essere completata entro il termine di scadenza per l’iscrizione”.
L’episodio di Sarzana arriva nei giorni in cui è in discussione in Commissione Igiene e Sanità al Senato una possibile revisione della Legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale.
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