Gli studi di settore relativi all’anno di imposta 2014 evidenziano un tasso di congruità pari al 91 per cento

Con un tasso di congruità pari al 91%, le farmacie si confermano tra le categorie più ligie al fisco. Le statistiche del Ministero delle Finanze sugli studi di settore 2015, relativi alla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, evidenziano che circa 9 farmacie su 10 hanno dichiarato nel 2015 ricavi uguali o superiori a quelli stimati dallo studio di riferimento, considerate le risultanze derivanti dall’applicazione degli indicatori di normalità economica.

Soltanto altre due categorie hanno fatto meglio: quelle dei servizi forniti da dottori commercialisti ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro, con un tasso di congruità del 93% e gli studi professionali di geologia, con un tasso del 92%. Se però si escludono dal computo i dati relativi alle persone fisiche con ricavi o compensi dichiarati fino a 30mila euro – ossia i contribuenti che hanno optato per il regime semplificato forfettario, una casistica che riguarda soltanto una trentina di farmacie – i presidi dalla croce verde salgono al primo posto. Infatti, a fronte di un tasso invariato (91%) per le farmacie, crollano al 67% i servizi dei commercialisti e al 35% gli studi di geologia. Salgono invece al secondo posto, ma staccati di diverse lunghezze, gli studi notarili, con un tasso di congruità all’86% e il commercio al dettaglio delle carni, con un tasso del 78%.

Le statistiche del Mef in ogni caso non sono incoraggianti. I ricavi e i compensi dei 3,6 milioni di imprese e professionisti soggetti a studio di settore scendono infatti del 2,1% rispetto all’anno d’imposta 2013, per fermarsi poco sopra i 713 miliardi di euro. La contrazione più consistente si registra nei servizi (2,9%), seguiti a ruota dal commercio (-2,5%) e dal settore manifatturiero (-1,1%). Il reddito medio dichiarato è stato pari a 25.900 euro per le persone fisiche (+2,2%), 37mila euro per le società di persone (+4,1%) e 26.700 euro per le società di capitali ed enti (+12,3%).

- Annuncio pubblicitario -

2 Commenti

  1. Caro Carmelo. Si tratta solamente di “TRACCIABILITA'” del processo commerciale .
    Nell’esercizio commerciale denominato “Farmacia” si poteva fare e si é fatto. Tra codici a barre, lettori vari ad infrarossi, scanner, ricetta elettronica, software dedicati per la fornitura / dispensazione del farmaco / tariffazione / scontistica , farmaco generico (= comparaggio di Stato…) , controllo in tempo reale di quanto prescritto (MMG) e dispensato (Farmacista privato) si é creato, nel tempo, un sistema virtuoso di interazione pubblico/privato. Se si applicasse tale esperienza tecnologica a TUTTI i settori produttivi (beni e servizi) , l’evasione fiscale verrebbe maggiormente controllata. Prova a pensare…..

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui