Con l’arrivo dell’estate molti di noi iniziano “finalmente” a indossare quello che è considerato l’accessorio per eccellenza dell’estate: le infradito.

Ciò è comunemente considerata una pratica quasi liberatoria per il piede, così compresso e ristretto nelle scarpe chiuse invernali. Questa piacevole convinzione è però destituita di qualsiasi verità scientifica. Molti dei problemi di appoggio e di postura che il piede presenta, vengono infatti accentuati dall’uso di tali calzature. Analizziamo uno per uno i vari problemi che possono presentarsi:

-le infradito non hanno cinturino che fissano la scarpa alla caviglia e quindi il rischio di distorsione è molto più frequente;

-la tensione del piede e delle dita che si devono arcuare per trattenere la scarpa accentua la fascite plantare e la tallonite;

-Le suole molto sottili e non ammortizzanti costringono l’arco plantare ad una innaturale tensione che accentua la fascite;

Dobbiamo quindi bandire dal nostro guardaroba questo tipo di scarpa? Assolutamente non diciamo questo, tutto va visto con la dovuta pacatezza e senza estremismi. Il criterio che dobbiamo seguire è quello del tempo, o, se preferite, dei chilometri percorsi. Se l’impiego delle infradito è piuttosto limitato nel tempo e nel percorso, ben vengano tali tipi di scarpa.

Se però l’impiego diventa più lungo ed impegnativo, come una lunga passeggiata nella natura o visitando centri storici, vi suggeriamo di preferire scarpe sportive con buona ammortizzazione e arco plantare, corredando il tutto possibilmente con un calzino leggero.

Questo vi consentirà di gustare appieno la vostra vacanza ed il tempo libero, lasciando l’uso delle infradito, specie se eleganti, ai vostri momenti mondani.

Dott. Luigi Girvasi

Dott. Manuele Cupelloni, Podologia

Centro Studi Piede e Postura Meriben

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