L’associazione italiana per i sordociechi chiede di firmare in suo favore nella dichiarazione dei redditi per continuare a sostenere i progetti dedicati alle 189mila persone che in Italia sono affette da problematiche legate sia alla vista che all’udito

È partita la campagna #Iofirmo promossa dalla Lega del Filo d’Oro per sostenere le proprie attività e i servizi offerti alle persone sordocieche: sono 189 mila in Italia, secondo l’ultima ricerca Istat, le persone affette da problemi della vista e dell’udito.

Di loro si occupa da oltre 50 anni la Lega del Filo d’Oro attraverso servizi di eccellenza e attività di ricerca, dell’assistenza, dell’educazione, della riabilitazione e del reinserimento nella famiglia e nella società, delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali; e dal 2006, grazie alle risorse raccolte dall’associazione attraverso il 5×1000 a loro destinato dagli italiani nella dichiarazione dei redditi i servizi sono raddoppiati: prima dell’introduzione del 5×1000 le persone seguite erano 548, per poi passare, nel 2015, a 806; cosi come il numero dei volontari è cresciuto di oltre 350 unità, passando da 240 a 600 persone. Infine anche i progetti di ricerca nel 2006 erano solo 5, mentre oggi la “Lega” ne segue ben 28.

“Da 50 anni la Lega del Filo d’Oro – spiega il Segretario Generale Rossano Bartoli – si occupa della l’assistenza, la riabilitazione, l’educazione e il reinserimento nella famiglia delle persone sordocieche. Ma negli ultimi 10 anni, il contributo del 5×1000 si è rivelato essenziale per incrementare e migliorare le attività e i servizi offerti dall’Associazione”. “Ci auguriamo – prosegue Bartoli – che anche i dati della ricerca Istat, sulle oltre 180 mila persone affette da sordocecità, possano costituire un ulteriore incoraggiamento per molti cittadini a destinare alla Lega del Filo d’Oro il loro 5×1000”.

Tra i progetti portati avanti, anche il nuovo Centro Nazionale di Osimo, che permetterebbe di aiutare le tante persone sordocieche che vivono ancora in uno stato di totale isolamento: grazie al nuovo Centro, infatti, saranno incrementati i posti letto (da 56 a 80) per i ricoveri a tempo pieno e quelli per la degenza diurna (fino a 20). Ma saranno raddoppiati i posti del centro diagnostico (da 4 a 8), con conseguente dimezzamento dei tempi di attesa per la valutazione iniziale. Inoltre l’attesa per i trattamenti intensivi sarà più breve e bambini e ragazzi potranno essere seguiti più da vicino nel loro pecorso.

 

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