Il presidente IPASVI Mangiacavalli: “far sentire sempre più la nostra voce nella definizione dell’assistenza e nel rispetto dei bisogni dei pazienti”

Si celebra oggi, 12 maggio, la giornata internazionale dell’infermiere, data non casuale, che coincide con quella di nascita nel 1820 di Florence Nightingale, considerata la fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne.  Lo slogan dell’edizione 2016, “La salute mi aveva abbandonato. Gli infermieri mai”, sottolinea il ruolo di primo piano che gli infermieri svolgono nelle corsie degli ospedali, al fianco dei pazienti ricoverati.

In occasione della ricorrenza, Barbara Mangiacavalli, presidente IPASVI – Federazione Nazionale Collegi Infermieri – ha sottolineato come il 12 maggio di quest’anno debba segnare “l’affermazione del ruolo e della funzione dell’infermiere in un sistema-salute caratterizzato dalla ricerca di un’appropriatezza sempre maggiore, guidata però spesso non dalla risposta clinica e gestionale ai bisogni dei pazienti, ma dalla necessità di razionalizzare una spesa che non sembra ormai più destinata ad aumentare davvero, nel rispetto del progresso scientifico e tecnologico”.

In una lettera di saluto ai 430mila infermieri della Federazione, Mangiacavalli ha affermato la necessità di tutelare la figura e l’immagine dell’infermiere, spesso “assediata da fatti di cronaca che con essa non hanno nulla a che fare”, a fronte del prezioso ruolo svolto, caratterizzato dal principio del ‘prendersi cura’.

Mangiacavalli, rimarca poi il ruolo centrale svolto dalla Federazione, a livello nazionale, nell’introduzione di importanti novità per la professione, ricordando il recente annuncio dell’avvio di un tavolo sull’infermieristica presso il ministero della Salute in cui “si discuteranno e organizzeranno elementi importanti per la professione, quali linee guida per l’assistenza residenziale, sugli standard ospedalieri/territoriali di riferimento per le dotazioni organiche, per la gestione delle risorse con prescrizioni. E ancora linee di indirizzo per l’appropriato utilizzo di risorse umane, gli ambiti di competenza avanzata e le aree di prescrittività infermieristica, percorsi di studio degli infermieri e dei modelli formativi utilizzabili; sviluppo dell’attività di ricerca infermieristica; elaborazione di proposte per l’individuazione delle competenze degli infermieri specialisti e tanto altro ancora”.

“Dobbiamo far sentire sempre più la nostra voce – conclude il presidente – nella definizione dell’assistenza e nel rispetto dei bisogni dei pazienti, ma anche nelle decisioni sulle politiche del personale e in tutte le scelte in materia di salute”

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